CON LA VALIGIA DEI DESIDERI

CON LA VALIGIA DEI DESIDERI

Noi siamo anche i nostri desideri…

“Quando desideri qualcosa,
tutto l’universo cospira
affinché tu realizzi il tuo desiderio”.
(Paul  Coelho)

Spero che le mie parole e pensieri raggiungano la vostra mente, questa è la cosa che mi preme di più. Voglio parlarvi di desideri, del viaggio dei desideri che si fa ogni giorno della vita. So che non è semplice, perché vi devo trascinare nel mondo dei sogni, della fantasia, dei progetti. E camminare accanto a voi per indicarvi la strada, la meta. Quanti progetti abbiamo nel momento in cui facciamo l’ingresso in questo mondo!  Progetti per un futuro bello, anche se non privo d’ostacoli, di difficoltà. Brevemente vi dico chi sono: io sono un prete con qualche lustro sulle spalle che lavora da più di trent’anni con ragazzi e giovani che hanno distrutto i loro desideri.  Mi occupo d’educazione delle famiglie dove ognuno di noi nasce e cresce e sviluppa i primi desideri. Mi trovo, soprattutto, tutti i giorni nei Centri o Comunità, dove ospito ragazzi e ragazze in difficoltà: tossicodipendenti, alcol-dipendenti, gioco- dipendenti. Insomma, sto con persone che non sanno vivere, che hanno perso, lungo il viaggio della vita, le attese più belle e affascinanti.

Che cos’è un desiderio, cosa significa desiderare?

Andiamo all’origine della parola. L’origine della parola “desiderare” vuol dire “stare sotto le stelle in attesa di qualcosa”, dal latino “de-sideribus”.
I “desiderantes” erano i soldati che aspettavano i compagni (attenzione alla parola “chiave” “aspettare”) che non erano ancora tornati all’accampamento dopo il combattimento.  Aspettare un compagno che non arriva, significa attesa, desiderio di rivederlo e di riabbracciarlo ed esprime anche una certa apprensione per la mancanza. Ecco cari lettori, teniamo presente tre parole: mancanza, attesa e tensione.Insomma, movimento verso qualcuno o qualcosa che stiamo aspettando. Desiderare quindi sta a indicare che noi aspettiamo qualcosa che vogliamo che arrivi, che ci manca. E metterci quindi in un atteggiamento d’attesa che ci apre spazi infiniti.  Desiderare è accorciare la distanza tra noi e l’evento, a volte, enorme; quindi metaforicamente ogni desiderio presupporre una strada, un percorso.  Questa “strada” o spazio da percorrere, l’abbiamo accorciata troppo e reso i nostri desideri, bisogni puntuali, concreti, immediati da soddisfare subito. È come se avessimo accorciato quello spazio e quel tempo fatto di cammino, di speranze, di “sentire”; è come se avessimo soppresso l’attesa che comporta emozioni e quel avvicinarsi con entusiasmo all’indefinibile.

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