Un richiamo di Renzi ai magistrati

Un richiamo di Renzi ai magistrati

L’opinione di Don Chino
2015-01-25 20:50:22

“Bisogna valorizzare i giudici bravi, dicendo basta allo strapotere delle correnti che oggi sono più forti in magistratura che non nei partiti”
“Bisogna valorizzare i
giudici bravi, dicendo basta allo strapotere delle correnti che oggi sono più
forti in magistratura che non nei partiti”. Lo scrive il premier Matteo Renzi su
Facebook, commentando le contestazioni al governo in occasione
delle cerimonie di inaugurazione dell’anno giudiziario. 

“Sono
ridicole le contestazioni di alcuni magistrati contro il taglio delle
ferie”, ha affermato Renzi su Facebook. “Non vogliamo far crepare di
lavoro nessuno, ma vogliamo un sistema della giustizia più veloce e più
semplice. Polemiche o non polemiche, passo dopo passo, ci arriveremo”,
dichiara il premier. Che aggiunge: “L’Italia che è la patria del diritto
prima che la patria delle ferie, merita un sistema migliore di
giustizia. La memoria dei magistrati che sono morti uccisi dal
terrorismo o dalla mafia ci impone di essere seri e rigorosi”.
Le contestazioni di alcuni
magistrati non sono mancate. La risposta del presidente Renzi non si fa
attendere: “Mi dispiace molto perché penso che la grande maggioranza dei
giudici italiani siano persone per bene, che dedicano la vita a un grande
ideale e lo fanno con passione. Ma trovo ridicolo – e lo dico, senza giri di
parole – che se hai un mese e mezzo di ferie e ti viene chiesto di rinunciare a
qualche giorno, la reazione sia: ‘Il premier ci vuol far CREPARE di  lavoro”. 
 “Vogliamo solo sentenze
rapide, giuste. Vogliamo che i colpevoli di tangenti paghino davvero e
finalmente con il carcere ma servono le sentenze, non le indiscrezioni sui
giornali”, afferma Renzi. Poi insiste: “Un Paese civile deve avere una
sistema di giustizia veloce, giusto, imparziale. Bisogna semplificare,
accelerare, eliminare inutili passaggi burocratici, andare, come stiamo facendo,
sul processo telematico così nessuno perde più i faldoni come accaduto anche la
settimana scorsa”. 
Ognuno ha le sue ragioni e anche
quelle dei magistrati che sottolineano che non c’è chiarezza politica nel
legiferare contro la corruzione, nel aiutare i magistrati a snellire le
procedure e stabilire con chiarezza sull’iter processuale. Buttarsi la patata
bollente è un gioco conosciuto. Il fatto però resta. Non si capisce perché un
magistrato debba avere più ferie di un altro dipendente dello Stato. Io ho la
mia opinione, forse è giunto il tempo che i due poteri quello politico e quello
giudiziario godano degli stessi diritti e doveri. Del resto, è facile far
valere i diritti e affibbiare agli altri i doveri. La legge è uguale per tutti,
anche per i magistrati.

 

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