Quel vizietto dei politici di non perdere mai

Quel vizietto dei politici di non perdere mai

L’opinione di Don Chino
2015-06-03 10:58:30

Tutti i partiti hanno vinto le elezioni regionali di domenica scorsa. Lo affermano ai dibattiti televisivi in cui tutti parlano e nessuno si ascolta
Tutti i
partiti hanno vinto le elezioni regionali di domenica scorsa. Lo affermano ai
dibattiti televisivi in cui tutti parlano e nessuno si ascolta. Si tratta di un
difettuccio dei politici che mettono in attivo la loro fantasia o meglio le
loro visioni oniriche per non subire la sconfitta. Hanno vinto tutti. E i voti
persi? Sono stati ingenuamente regalati agli altri.  

 Chi osserva
le facce dei segretari di partito sul piccolo schermo, dopo i risultati delle
urne, si fa una domanda: perché tante maschere?  Vuole il partito di turno far credere ai suoi
tifosi che è in salute? E i voti che ha perso o non sono arrivati nell’urna?  Sono i voti di chi non ha capito il nostro
programma, ma ci resta il tempo per convincerli… 
Ha vinto
anche il centrodestra che è ridotto a governare tre regioni su venti mentre il
centrosinistra è al potere nelle altre 17. Ma a molti questi risultati non
bastano per il futuro politico del Paese. Non danno garanzie o meglio si ha
l’impressione che i cittadini che sventolano nei seggi il certificato
elettorale siano imprevedibili: la loro crocetta si posa come la farfalla, ora su
un simbolo ora su un altro. 
Si è anche
detto che i cittadini italiani scelgono i candidati per simpatia, mettono la
loro crocetta sulle facce che in quel momento promettono “cieli nuovi e terra
nuova”. Insomma, successo. Quale successo? 
Personale o sociale? I cittadini pensano a quello sociale e sono persino
propensi a gridare, imbrattare le strade, cazzottare qualcuno per sostenere il
loro candidato. Se poi le promesse vanno in fumo, ben presto questi “tifosi”,
danno a questi profeti del niente il due di picche. La gente è più saggia di
quello che si pensa.   
La percentuale
di chi deserta le urne da sempre non è superiore al 8% 10%, mentre gli altri, il
30% circa decide di volta in volta se votare o no. Questi ultimi, sono quelli
che hanno perso la fiducia in coloro che li rappresentano.  Il Presidente Mattarella suggerisce maggiore
serenità nel confronto politico. D’accordo: chi sta bene e conta (come lui), vive
con accanto la servitù e non manca di niente, sa dare, in ogni circostanza,
buoni consigli per avvalorare le promesse che come le ciliegie una tira
l’altra. 
Ma che cosa
chiedono i cittadini al “Cincinnato” d’oggi?  
  • Chiedono scelte
    coraggiose per cambiare questa società che avvantaggia alcuni cittadini nel
    trovare cure sanitarie immediate, mentre altri sono lasciati ad aspettare per
    intere giornate nelle sale d’attesa del Pronto Soccorso con il rischio di
    lasciarci le cuoia. 
  • Chiedono
    una società dove il lavoro, l’occupazione, la retribuzione adeguata
    garantiscano ai cittadini: il cibo, la casa, l’assistenza per i casi più
    difficili (handicappati, drogati, disabili gravi, anziani). 
  • Chiedono
    che ogni persona di fronte alla legge sia davvero uguale e tutelata e non
    umiliata, con carcerazioni inumane.  Il
    carcere purtroppo è la dimora dei senza tetto, degli stranieri, dei drogati,
    dei poveracci. Solo loro trasgrediscono, rubano, delinquono? 
  • Chiedono
    che la terza, la quarta età, possa essere vissuta con i caloriferi accesi, i
    servizi accessibili, le cure necessarie, i viveri sufficienti e qualche euro di
    pensione in più per acquistare alcuni indumenti necessari o cambiare un mobile
    sgangherato. 
Molte
persone manifestano Il loro  grido di rabbia
non votando. Basta con le solite affermazioni che vogliono identificare i non
votanti in quelle persone che scelgono lo svago, il divertimento, l’weekend al
mare, in montagna. No, sono cittadini che fanno sentire la loro voce di protesta
non recandosi ai seggi, anzi motivando la loro scelta. 
Ho un suggerimento: sorga tra il popolo di chi
è abituato a tirarsi la cinghia, un politico di primo pelo che si metta a capo
del “partito del non voto”, per soddisfare realmente i bisogni sopra elencati.
Potrebbe assicurarsi (domando scusa se disturbo i capitani già in campo)
risultati elettorali pari al 30% – 35%.  Con
la nuova legge elettorale alle elezioni politiche potrebbe essere un candidato
al ballottaggio….

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