QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : La proposta di matrimonio

QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : La proposta di matrimonio

L’opinione di Don Chino
2018-08-15 08:57:42

“I ricordi che ci riportano nel passato hanno qualcosa da suggerirci, da insegnarci. Conservano esperienze, desideri raggiunti, ideali che solo il futuro ha potuto accertare. Nel mio piccolo mondo di ieri, povero di cose e ricco d’umano, ho conosciuto persone, vissuto fatti che hanno lasciato in me il desiderio di correre verso il futuro con in mano la fiaccola accesa.” Don Chino Pezzoli

Il matrimonio combinato

La richiesta di matrimonio, nel
passato, era un atto ben codificato e 
accomunava quasi tutte le classi sociali della popolazione.  I
genitori poveri e ricchi si ponevano il problema chi doveva sposare la figlia o
il figlio. Un “buon partito” per la figlia era gradito…

Il matrimonio poteva essere motivo di salire
economicamente un gradino più in alto o scendere un gradino più in basso nella
società. Ecco perché, nella maggior parte delle famiglie era rifiutato il
matrimonio d’amore che sbocciava tra due giovani di diversa provenienza
sociale. I ricchi si sposavano tra di loro, così anche i poveri. Solo una
fanciulla particolarmente bella ed educata in qualche collegio, poteva sperare
di andare sposa a un benestante, magari con una decina d’anni in più.  

La proposta di
matrimonio per i figli veniva fatta normalmente dai genitori della figlia ai genitori del figlio.  Riporto una lettera che ci permette di conoscere
come avveniva la proposta del matrimonio.  Il padre della futura sposa inviava una
lettera al padre del ragazzo dove chiedeva la mano del figlio per la propria
figlia.  Il padre del giovane, che gradiva questa richiesta, rispondeva
con cortesia. Ecco un testo della risposta.

“Pregiato Signor Francesco,

mi pregio farVi sapere che siccome ho avuto agio di conoscere, benché per
breve tempo, ma bastante pel mio occhio esperto, Vostro figlio, ed apprezzarne
le sue altissime qualità morali, intellettuali e la sua forte tempra di
lavoratore (tipi ai quali è destinato il mondo di domani) e siccome questo è il
sogno che agogno per le mie figlie che sto educando alle stesse direttive, mi
onoro di accettare la Vostra proposta, sicuro di fare la felicità di mia
figlia.
In merito
alla Vostra gradita visita, potete favorire quando volete, che mi fate piacere,
e ne sarei grato se mi avvertiste anticipatamente.

Colgo l’occasione di salutarvi ben distintamente e di porgervi i più
sinceri auguri per le feste di Natale.

Devotissimo, Antonio lì 20 dicembre 1940”

Lo stesso fidanzamento
doveva essere ufficializzato tramite un ricevimento organizzato dalla famiglia
della sposa, che permetteva alle famiglie di
conoscersi e rappresentava il momento perfetto per consentire al fidanzato di
donare l’anello alla sua futura sposa. Era consigliato di organizzare un pranzo
tra le famiglie dopo la proposta, e dovevano essere proprio i genitori della
futura sposa a pagare. La famiglia del fidanzato doveva far recapitare alla
fidanzata un mazzo di fiori.
I matrimoni così combinati duravano a lungo? Per i poveri tutta la vita. Gli
sposi erano inseparabili, vivevano insieme fino all’ultimo giorno della loro
esistenza mettendo al mondo figli e figlie numerosi. Allora era di
notevole importanza una vita semplice famigliare in cui marito e moglie vivevano
normalmente nella casa dei genitori del figlio, procreavano figli e
invecchiavano insieme. Certo, erano allenati ai sacrifici, alle rinunce, ad
accettare la volontà di Dio. Apprezzavano le piccole gioie come le “croci” di
ogni giorno.

Queste famiglie combinate
facevano parte di una cultura in cui i figli e figlie appartenevano alla loro
famiglia d’origine. Piaccia o no, era così: i genitori decidevano la sorte
affettiva e non solo dei loro figli e figlie.  Lo sposo portava la sposa in casa dei suoi
genitori dove era assegnata alla copia una stanza con un letto matrimoniale un
comò e un armadio. Tutto il resto era in comune. La nuova famiglia viveva nella
stessa abitazione dei genitori insieme ad altri fratelli sposati. Si costituiva
così la famosa famiglia patriarcale in cui i genitori dei figli comandavano,
decidevano ed esigevano il rispetto e la sottomissione ai figli, nuore  e nipoti. 

 

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