QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : Il Mulattiere

QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : Il Mulattiere

L’opinione di Don Chino
2019-01-02 10:13:17

“I ricordi che ci riportano nel passato hanno qualcosa
da suggerirci, da insegnarci. Conservano esperienze, desideri raggiunti, ideali
che solo il futuro ha potuto accertare. Nel mio piccolo mondo di ieri, povero
di cose e ricco d’umano, ho conosciuto persone, vissuto fatti che hanno
lasciato in me il desiderio di correre verso il futuro con in mano la fiaccola
accesa.”
Don Chino
Pezzoli

Il
mulattiere

L’antico mestiere del Mulattiere che ogni giorno assieme ad animali intelligenti 
percorre ripidi sentieri hanno anticipato lo sviluppo delle reti stradali e per
molto tempo sono stato il mezzo di comunicazione tra i paesi  e la
campagna con la lavorazione nel bosco portando la legna a valle.Il mulattiere
era un mestiere particolare, legava l’uomo all’animale e alla natura. Il
mulattiere prestava attenzione e cura verso il mulo, quest’ultimo era una
risorsa e il sostentamento per la famiglia. Quando il mulo per svariati motivi
veniva a mancare era un vero e proprio dramma!

L’animale veniva preparato con cura per il trasporto:
si cercava di mettere la paglia ben mantenuta sotto la sella per evitare la
formazione di piaghe da decubito sul dorso del mulo, il pelo era sempre ben
curato strigliato e pulito quotidianamente, la criniera veniva accorciata, gli
zoccoli venivano curati, si poneva un telo impermeabile arrotolato per coprirlo
in caso di pioggia. Avvolte poteva succedere che la bestia si azzoppava o si
feriva: era compito del mulattiere curarlo preparando una miscela di olio
bollito e cenere di paglia, per cicatrizzare.

Se l’animale aveva un problema alle gengive e non
poteva mangiare era premura pulirle con un legno appuntito, così che l’
infezione non creasse danno. Il problema vero e proprio nella pratica di questo
mestiere era nel periodo invernale quando a causa della pioggia le strade erano
difficili da percorrere a causa del fango, le bestie e gli uomini si
affondavano fino al ginocchio.

Nelle balze più impervie, dove per trasportare la
legna tagliata non si può giungere si usavano i muli. Questo animale, frutto
dell’incrocio fra l’asino stallone e la cavalla, ibrido sterile, è leggendario
per la forza e la capacità di sopportare i lavori gravosi che l’uomo gli affida
fin dall’antichità. Il mulo è un’animale forte e intelligente. A tre anni, quando
la sua struttura psico-fisica è ultimata, lo si addestra al lavoro
affiancandolo ad esemplari più anziani ed esperti.

Un dressaggio che dura alcuni mesi e l’animale impara
il compito. I muli possono portare carichi molto pesanti ma noi non
oltrepassiamo i 150 chili per viaggio; è un peso con il quale queste bestie,
che non conoscono le vertigini, possono trasportare la legna nei boschi più
impervi senza ferirsi o soffrire di piaghe che si formano portano un peso
eccessivo. Il mulattiere controllava sempre sia il basto che i finimenti, che
non lacerino la pelle dell’ animale, spalmandoli di grasso in modo che non
rimangano ferite

Con o senza animali, il lavoro del bosco è massacrante
e pieno di pericoli.  Ora si usano macchine
moderne ma in passato si usavano i muli. Gli animali selvatici  considerano naturale il rumore degli zoccoli.
E stando in sella il mulattiere riusciva a scorgere nei boschi lepri, volpi,
scoiattoli e anche porcini bellissimi.

 Dice Antonio
ormai ottantacinquenne che ha fatto il mestiere di mulattiere: “Tanti non
afferrano i motivi della nostra scelta. Noi mulattieri siamo a contatto diretto con la flora, la fauna.
Condividiamo le fatiche e momenti di spensieratezza con i nostri splendidi
muli. Tutto ci appaga: l’uccello che cinguetta sul ramo, la pecora che bela, lo
scoiattolo che si arrampica sul tronco, l’acqua che sgorga da un fontanile. Sono
valori indicibili che ci portiamo dietro, trasmessi da chi ci ha preceduto, valori
che non vogliamo perdere. Noi siamo i custodi della Natura”.

https://your-app.it/promozioneumana/wp-content/uploads/2019/07/MULATTIERE.jpg

No Comments

Post A Comment