QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : I giochi di una volta

QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : I giochi di una volta

L’opinione di Don Chino
2019-03-21 14:00:41

“I ricordi che ci riportano nel passato hanno qualcosa
da suggerirci, da insegnarci. Conservano esperienze, desideri raggiunti, ideali
che solo il futuro ha potuto accertare. Nel mio piccolo mondo di ieri, povero
di cose e ricco d’umano, ho conosciuto persone, vissuto fatti che hanno
lasciato in me il desiderio di correre verso il futuro con in mano la fiaccola
accesa.”
Don Chino
Pezzoli

 

I giochi dei bambini

Negli anni quaranta del secolo scorso i bambini
si costruivano da soli i loro giochi con i materiali che erano a disposizione e
la fantasia.  I giochi si facevano
prevalentemente per strada o nei tanti spazi che la natura concedeva, c’era il
piacere di fare parte del gruppo di mettersi alla prova riuscendo a superare le
difficoltà. Molti giochi hanno un fondo comune di tradizione, in quanto i
bambini I’imparavano dagli altri. Erano sempre gli stessi giochi. Vediamone
alcuni.

La trottola era un gioco diffuso tra i bambini e ragazzi. La
trottola consisteva in un pezzo di legno a forma conica, con in punta un perno
d’acciaio, attorno alla trottola veniva avvolta, in modo da formare una spirale
che va dalla punta di ferro alla parte più alta e larga, una corda che permetteva,
nell’atto del lancio, di far ruotare la trottola. I ragazzi facevano vere e
proprie competizioni per vedere chi riusciva a farla girare più a lungo per  competere si ricorreva a trottole servendosi
di un legno molto duro.

Il girotondo E’ un gioco molto semplice che si
faceva nei cortili degli asili e delle scuole elementari. Vi partecipavano
molti bambini e bambine che formando un grande cerchio umano si tenevano per
mano e cominciavano a girare in tondo sempre nello stesso verso. Si cantava la
seguente filastrocca alla fine della quale ognuno si doveva sedere velocemente
per terra: “Giro, giro tondo casca il mondo, casca la terra, tutti giù per
terra”. Perdeva chi era l’ultimo a sedersi.

Le biglie. Con le
biglie si facevano dei castelletti per terra una sopra l’altra. I ragazzi che
partecipavano al gioco facevano uno due, o tre castelletti, così anche il
rivale. Poi ad una certa distanza con una biglia in mano il giocatore cercava
di abbattere più castelletti e quindi intascandosi le biglie. I ragazzi abili
si portavano a casa anche cento, duecento biglie al giorno vinte che poi
vendevano per poche lire ai compagni. Una sfida combattuta anche con qualche
astuzia e imbroglio.  Un altro gioco con
le biglie, consisteva di mandare le biglie, ad una ad una, in  una piccola buca spingendole con tocchi fatti
dal dito pollice che spingeva l’indice. I giocatori mettevano sulla terra
battuta un numero uguale di biglie, poi iniziava la gara e a turno i giocatori
spingevano le biglie verso la buca: ogni biglia imbucata dal giocatore era
vinta.

Il nascondino. E’ un gioco semplice col il quale
ci si divertiva in un modo incredibile. Scelta la cosiddetta “tana” si
designava chi doveva “stare sotto” tramite la “conta”, ossia una filastrocca
che si concludeva per lo più con una frase del tipo “tocca a te!”. Il prescelto
doveva poi contare ad occhi chiusi fino ad un numero concordato tutti insieme
(30, 40, 50, o anche di più) mentre gli altri partecipanti al gioco andavano a
nascondersi. Una volta concluso di contare, chi “stava sotto” iniziava a
cercare i compagni di gioco. Avvistatone uno doveva gridarne il nome (a volte
anche toccarlo) e correre fulmineamente verso la “tana” insieme al giocatore
appena scoperto. Il primo dei due che raggiungeva la “tana” doveva toccarla e
gridare a squarciagola “tana!”. Di conseguenza il meno veloce dei due doveva
“stare sotto” la volta successiva mentre si riprendeva la caccia ai giocatori
nascosti. L’obiettivo dei giocatori nascosti era di cercare di lasciare i
rifugi senza essere visti o toccati e di raggiungere il punto di tana gridando
“tana” per liberare sé stessi e i compagni di squadra.

Le figurine. La passione per le figurine è
sempre stata molto grande nei bambini e nei ragazzi ed è legata all’album messo
sul mercato dalla Panini. Come si giocava: le figurine venivano lanciate
dall’alto, da una sedia o da un muretto con un piccolo colpo delle dita. Se una
di queste figurine finiva sopra ad un’altra, anche solo in parte, il vincitore
aveva come premio le figurine che si trovavano per terra. Si poteva giocare sia
al chiuso che all’aperto. I giocatori usavano ovviamente le figurine doppie con
lo scopo, in caso di vincita, di implementare il proprio album.

Giochi semplici e sempre all’aria aperta: I
bambini e ragazzi d’allora si accontentavano di poco. Ora  Ci sono bambini che passano tanto tempo a
giocare da soli con giocattoli di ogni tipo. I bambini vivono giocando, forse
sarà utile che i giochi siano di gruppo 
e che facilitino la socializzazione e favoriscano creatività, abilita,
fantasia. Dimenticavo di dire che i nostri bambini e  ragazzi non possono essere dipendenti da  giochi virtuali con il telefonino o internet,
ne va di mezzo la loro crescita relazionale.

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