Presidente Renzi, non dimentichi i più poveri

Presidente Renzi, non dimentichi i più poveri

L’opinione di Don Chino
2014-04-09 08:26:56

I più poveri dei poveri sono da questo governo inesistenti, dimenticati. Chi sono? Le persone che non sanno vivere che rischiano di togliersi la vita con un gesto incontrollato o lentamente.

I più poveri dei poveri sono da questo governo inesistenti, dimenticati. Chi sono? Le persone che non sanno vivere che rischiano di togliersi la vita con un gesto incontrollato o lentamente.Noi
operatori nel sociale avviciniamo ogni giorno persone drogate, alcolizzate,
dipendenti dagli psicofarmaci, dal gioco d’azzardo che regrediscono, si fanno
del male e spesso fanno del male agli altri. 

Sono una folla nella folla questi
poveri senza speranza. Si vedono soprattutto la notte avvolti in una coperta
logora con una bottiglia di vino in mano buttati sulla panca del giardinetto o
sdraiati negli androni delle ferrovie. Lo scenario di oggi racconta di molte persone che hanno
perso l’orientamento, che cercano il senso autentico della propria vita lontano
dagli unici riferimenti veri in cui potrebbero trovarlo.  Questi poveri sono alla continua rincorsa di
obiettivi esterni: ma l’esterno costituisce esclusivamente la cornice
dell’esistenza e alimenta un senso di vuoto che pare non colmarsi mai. Non
stupisce allora che questo modo di pensare e di attendere solo dall’esterno una
risposta alla proprio benessere interiore o ricerca di senso, accetti soluzioni
miracolistiche come le droghe o le dipendenze.
La vita appare come magica, con racconti fantastici che promettono di darci
tutto ciò che desideriamo. 
Ma che, purtroppo, non funziona. E’ necessario per
mettere in salvo soprattutto le nuove generazioni, educarle alla interiorità,
In che modo? 
Dedicando più spazio a tutte quelle attività che aiutano a entrare
in contatto diretto con i pensieri, i vissuti, i legami affettivi, i
sentimenti, i valori umani e spirituali. Tutto ciò che c’è in noi di bello, di
vissuto serve per dare senso a questo attimo fuggente della nostra storia. E’
necessario calarsi in un mondo interiore ricco di mistero, dove tutto può
cambiare da un momento all’altro; insomma, favorire quelle attività che creano
meraviglia, stupore.  Solo se si rinnova
ogni giorno la propria mente e si sensibilizza il cuore, si spezza la catena
delle dipendenze e si contempla il fascino della libertà. Mi si dirà che lo
Stato e i politici non possono intervenire sui modi di vivere e che il compito
di chi ci governa è finalizzato ad assicurare alla persona i bisogni per
varcare il lunario. Difatti si parla solo di economia, di lavoro, di  bond e si annuncia una ripresa economica come
se fosse il toccasana del malessere interiore, di uno stato depressivo sempre
più diffuso e erroneamente imputabile al disagio economico. La nostra società
ha in sé un virus da diagnosticare e curare. Quale? Il virus del vuoto che
infetta la vita, il suo senso e valore. Sembra che i soli maestri del vivere
siano i politici e gli opinionisti che esaltano le loro gesta. La nostra
società ha in sé un grande limite, il materialismo che è padre del nichilismo.
Ne consegue che questa nostra società è invecchiata a vista d’occhio, non solo
anagraficamente, ma soprattutto culturalmente. E in questo “invecchiamento
culturale” ci metto la caduta della capacità riflessiva, affettiva, morale e
spirituale. Il solo avere non basta a nessuno. Può avere tutto ed essere
esclusa, sola, disperata. Ricordo ciò che disse Massimo D’Alema il giorno della
sua investitura (1999) a Presidente del Consiglio. Affermava che non era
compito dei governi e della politica occuparsi della felicità individuale. In
quel momento pensai ai milioni di giovani che l’avrebbero ascoltato. Che
speranza ci può essere per un ragazzo, un giovane, se la politica si occupa
solo di quattrini o di rapporti e beghe fra partiti? La storia potrebbe
ripetersi con il governo Renzi. 
Mi permetto quindi una sola domanda: “Caro
Presidente del Consiglio anche lei è convinto che la politica non deve
occuparsi della felicità individuale o meglio dello star bene interiormente dei
cittadini? Pensa che solo i quattrini in busta possano essere la cura?”. Se la
risposta fosse affermativa anche il suo governo e i politici che lo sostengono
saranno responsabili, ancora una volta, di aver ucciso il sogno delle nuove
generazioni. Il sogno di essere educate ad amare la vita ed essere felici.

  

Don Chino Pezzoli 

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