MARIJUANA

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Pensaci Su…
2019-05-02 17:53:54

“Io sono una droga che manda in fumo la testa”

MARIJUANA

“Io sono una droga
che manda in fumo la testa”
  

Gli psichiatri  e i tossicologi dicono che gli spinelli che
fumano oggi i nostri ragazzi sono trenta volte più dannosi di quelli di qualche
anno fa.  Eppure in questi giorni  a Milano è stata tappezzata di  manifesti che annunciano  la quarta edizione dell’Hemp Fest, in via
Mecenate dal 3 al 5 maggio, Il manifesto raffigura una foglia di cannabis con
la scritta “Io non sono una droga”. Ecco alcuni flash.

       
Girano spinelli che
fanno lo stesso effetto della cocaina sui neurotrasmettitori.
 

       
Il principio attivo
il tetraidrocannabinolo è passato dal 3-4% al 30-40%. Si sappia che tale
principio altera i neurotrasmettitori.

       
L’arme  è stato lanciato dagli psichiatri,
tossicologi, psicologi e operatori delle diverse Comunità di recupero.

       
I vari studi degli
ultimi anni hanno evidenziato che il 50% dei giovanissimi  e giovani fa consumo di cannabis con il
tacito consenso dei genitori, professori.

       
Nei soggetti
inferiori ai 25 anni il sistema nervoso è ancora plastico: si verificano  quindi danni a carico delle cellule cerebrali.
 

       
Il “cannabinolo” va a
colpire gli stessi recettori della cocaina e si capisce allora come esista
l’uso congiunto delle due sostanze.

       
La marijuana  con una percentuale di principio attivo così
elevato viene coltivata in  piantagioni  mirate e selezionate.
 

Quali
sono i rischi?
 

       
L’uso di cannabis può
scatenare forme di psicosi maniaco depressive o disturbi di bipolarità:
alternanza tra euforia e depressione, disturbi di personalità che sarebbero
rimasti silenti, sommersi. La cannabis li ha riattivati.

       
Questi disturbi negli
ultimi anni sono aumentati del 30% tra i giovani e giovanissimi che vivono nei
nostri paesi e città, dove è in atto uno spaccio capillare delle nuove
cannabis.
 

       
Altri disturbi che
vanno ricordati: perdita della memoria e motivazioni, flessione della volontà,
passività e perdita del senso della normalità.
 

       
Le cellule cerebrali
colpite dal “super spinello” modificato geneticamente attraverso innesti in
fase di coltura, sono le stesse della cocaina e i danni sono i medesimi.
 

               Come mai i giovani si
spinellano?
 

       
Ormai i giovanissimi
e giovani vogliono sballare e tutto ciò che trovano stimolante e sconvolgente
lo consumano. Basta pensare alle sbornie di birra e altro.

       
C’è poi una mentalità
tollerante che giustifica qualsiasi droga, specialmente quella chiamata
ingiustamente leggera o “erba”.    
   

       
Gli stessi genitori
ci dicono che lo spinello non è droga e che siamo noi educatori e terapeuti a esagerare
nelle nostre diagnosi.

       
Alcuni insegnanti si
spinellano davanti agli alunni e sostengano tesi assurde sul valore terapeutico
della cannabis.
 

       
Da ultimo le canne
sono ritenute necessarie per socializzare, rilassarsi, passare momenti euforici
con gli amici. Più forte è il principio attivo, migliori sono gli effetti
alteranti.
 

                Alcuni suggerimenti 

       
Prima di tutto è bene
che i genitori si documentino scientificamente sui danni delle cannabis e non
si lascino infinocchiare da alcune opinioni antiproibizioniste.

       
E’ necessario inoltre
che  nella scuola si attenda
all’educazione della salute. I nostri ragazzi devono conoscere i danni delle
sostanze stupefacenti.
 

       
Vigilare inoltre
sugli ambienti di divertimento: discoteche, pub, bar dove ormai si fumano gli
spinelli liberamente;
 

       
Vigilare maggiormente
sui produttori e spacciatori che vendono quintali di cannabis indisturbati e
sicuri che le sanzioni sono irrisorie.

       
Lottare per una
gioventù sana, sportiva, impegnata nello studio e non disturbata da tossine
destabilizzanti l’equilibrio psichico;
 

       
Dire basta a quei
politici e opinionisti che assecondano sempre il disordine in nome di una
libertà che è solo libertinaggio.
 

Sono indicazioni convalidate dalla mia
esperienza e conoscenza e quella di altri che lottano ogni giorno per liberare
dalla droga e la cannabis lo è, tantissimi giovani e giovanissimi.  Allo slogan: “Io non sono una droga”,  affiancherei 
un altro: “Ragazzi non fumatevi la testa”.

 

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