Lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Lettera aperta al Presidente del Consiglio Matteo Renzi

Una finestra sul mondo
2015-10-15 19:20:10

Ho una domanda da farle Presidente del Consigli: come, mai non parla mai di droga? Le droghe si spacciano e l’eroina e cocaina viaggiano insieme e sono consumate anche dai giovanissimi. Esistono reti mondiali di distribuzione che assicurano il consumo soprattutto nei paesi europei.
Ho una domanda da farle
Presidente del Consiglio: come, mai non parla mai di droga?  Le droghe si spacciano e l’eroina e cocaina
viaggiano insieme  e sono consumate anche
dai giovanissimi. Esistono reti mondiali di distribuzione che assicurano il
consumo soprattutto nei paesi europei. L’Italia compete con gli altri Paesi
nello spaccio e consumo. I tossicodipendenti da eroina e cocaina  iniettata, fumata, sniffata non frequentano
più le piazze, non sono più buttati per terra negli androni ferroviari e nel
sottopasso della metropolitana: vivono nelle loro case, hanno un lavoro,
alternano alle dosi d’eroina alcuni farmaci sostitutivi  e passano inosservati. L’attenzione verso
tale fenomeno è in crisi per diversi motivi. Si afferma che la droga non si può
vincere, fa parte dei limiti soprattutto delle società democratiche che
permettono al cittadino di usare la propria libertà nelle scelte.  Ne consegue che per molti drogarsi è una
questione prettamente personale che non compromette gli altri. E’ un “male”
voluto, un danno alla salute fisica e psichica liberamente scelto. Non è così.
La droga è anche un male sociale e non è mai una libera scelta. L’eroina, la
cocaina e altre sostanze stupefacenti danneggiano la salute fisica e psichica
dei consumatori. La famiglia e la società sono le prime vittime di queste
alterazioni mentali.  Dopo le prime dosi
di droga, la psiche è alterata e la dipendenza aumenta a scapito
dell’equilibrio. Qualcuno sostiene che l’uso di eroina, di cocaina  vuole essere un tentativo di ribellione, di
anticonformismo. I ragazzi vogliono dimostrare agli adulti di essere diversi,
di rompere con una vita sempre uguale e monotona. Sotto l’effetto della droga
si sentono subito onnipotenti,  sfidanti.
Le cause sono molte e, in questi anni, si sono evidenziate e in parte
prevenute.  Io sono sempre più convinto
che il tossicodipendente è un immaturo che debutta davanti a un pubblico
annoiato la sua nullità e banalità. La prevenzione e il recupero hanno quindi
lo stesso obiettivo: la maturità. Ho un sogno dopo 35 anni con i
tossicodipendenti che la nostra società possa avere educatori veri che buttano
nel solco delle nuove generazioni esperienze valide, esempi forti, stimoli
autentici, cariche d’entusiasmo e slanci d’amore. Mi preoccupa e mi disturba il
silenzio dei mass media su questa strage umana. E che,  in primis, il Presidente del Consiglio Renzi
non parli di questi “profughi” (fuggono da se stessi) che affondano nel mare
dello spaccio. Dica che la droga è anche un problema politico, un male sociale
da prevenire, reprimere e curare. Mi preoccupa una mentalità politica  tollerante che afferma che le cannabis
sono  da considerarsi, in un certo
senso,“integratori alimentari”.  Il
lassismo morale è  il vero “tumore” della
società.

  

Comunità Promozione
Umana 
Don Chino Pezzoli

 

 

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