L’enciclica “Laudato si’, mi’ Signore”

L’enciclica “Laudato si’, mi’ Signore”

L’opinione di Don Chino
2015-06-15 20:35:41

La nuova enciclica di papa Francesco uscirà il prossimo 18 giugno, alcuni contenuti già li conosciamo.
La nuova enciclica di papa Francesco uscirà
il prossimo 18 giugno, alcuni contenuti già li conosciamo.

Papa Francesco già in passato si è
soffermato sull’uomo custode del creato.
Dobbiamo custodire il creato. È un dono che il Signore ci ha dato, per noi: è
il regalo di Dio a noi. Noi siamo custodi del creato. Ma, quando noi sfruttiamo
il creato, distruggiamo il segno di amore di Dio
.” E aggiunge: “La bellezza
della natura e la grandiosità del cosmo suscitano in noi grande stupore e un
profondo senso di gratitudine come quando ammiriamo un’opera d’arte o qualsiasi
meraviglia che sia frutto dell’ingegno e della creatività dell’uomo. Se Dio
vede che il creato è una cosa buona e una cosa bella, anche noi dobbiamo avere
questo atteggiamento: contemplare il creato per dire il nostro grazie a Dio
.”  

Solo in questo modo il potere della
sensibilità verso tutte le creature è completo, trascina l’essere umano di
tutti i tempi ad esserne custode, ossia vigile nel non danneggiare il creato
per subdoli fini economici. 
Il dono della scienza

 

Papa Francesco s’appella anche alla scienza
che è la custode di ciò che ha creato Dio: “Il
dono della scienza ci pone in profonda sintonia con il Creatore e ci fa
partecipare alla limpidezza del suo sguardo e del suo giudizio. Ed è in questa
prospettiva che riusciamo a cogliere nell’uomo e nella donna il vertice della
creazione, come compimento di un disegno d’amore che è impresso in ognuno di
noi e che ci fa riconoscere come fratelli e sorelle
”. Il dono della scienza
ci deve aiutare a non cadere in alcuni atteggiamenti eccessivi o sbagliati.
Guai se ci sentiamo padroni del creato. Il creato non è una proprietà
dell’uomo, di cui può spadroneggiare a suo piacimento; né, tanto meno, è una
proprietà solo di alcuni, di pochi: il creato è un dono, è un dono meraviglioso
che Dio ha dato a tutti gli uomini, per averne cura e utilizzare a beneficio di
tutti, sempre con grande rispetto e gratitudine. 
Noi contadini del creato 
Il verbo stesso “coltivare”, ha evidenziato
papa Francesco, “richiama alla mente la
cura che l’agricoltore ha per la sua terra perché dia frutto ed esso sia
condiviso”. L’agricoltore con tanta attenzione e passione prepara e semina
il suo campo. Il Papa ci chiede se noi coltiviamo il creato con lo stesso
entusiasmo e dedizione o invece lo trascuriamo? L’atteggiamento dell’uomo,
custode di questo giardino è di sentirsi padrone, proprietario di tutto. L’uomo
è spinto dalla superbia del dominio, del possesso, del manipolare, dello
sfruttare l’universo. Non è custode del creato, ma manipolatore, sfruttatore
per fini individuali. L’uomo ha perso l’atteggiamento dello stupore, della
contemplazione, dell’ascolto della creazione. E’ venuta meno in lui la sensibilità
del “contadino” che cura la sua terra e non l’inquina con pesticidi. Non riesce
più a leggere nella natura quello che Benedetto XVI chiama “il ritmo della storia d’amore di Dio con
l’uomo”. Bellissima questa affermazione! L’uomo non riesce più ad avere una
storia d’amore con il creato. 
Il rapporto uomo-natura 
La rottura di questa “storia d’amore” tra
creato e uomo ha danneggiato anche i rapporti umani. Papa Francesco
puntualizza: “Il coltivare e custodire la
natura non comprende solo il rapporto tra noi e l’ambiente, riguarda anche i
rapporti umani”. Il rispetto dell’ecologia umana e di quella ambientale è
inscindibile. La mancanza di rispetto della natura si è riversata sulla società
dove la persona umana oggi vive a rischio. Quante malattie per l’inquinamento
atmosferico, delle falde acquifere, quante malattie per una alimentazione
compromessa dai pesticidi. La vita non vale, si può sopprimerla, ignorarla. È
urgente, pertanto, un’ecologia etica per tutelare la salute. Ci vuole un
impegno forte e intelligente per far crescere la sensibilità verso il creato,
la casa dell’uomo.  Ritorna sempre la
stessa domanda: la vita, la nostra vita vale? Se la risposta è positiva, l’uomo
di tutti i tempi, sarà un “contadino” attento e scrupoloso nel coltivare e
custodire questo meraviglioso campo del mondo Altrimenti, se prevarranno se
prevarranno in lui altri pseudo valori, non si lamenti poi delle conseguenze… 

Parafrasi del “Cantico di frate Sole”.                                                                                                                        
Dio, altissimo, onnipotente, buon Signore,                                                     
                                                               
le lodi, la gloria, l’onore e ogni
benedizione sono tue.                                                                        
Esse si addicono solo a te,
Altissimo Dio,                                                                                                                        
e nessun uomo è degno di nominarti.                                                                                                   
Tu, mio Dio, devi essere
lodato con tutte le tue creature,                                                                            
specialmente (perché hai
creato) il fratello sole                                                                                               
                                                                                                                     
il
quale è la luce del giorno e illumini noi con esso.                                                                      
Esso è bello e luminoso con
grande splendore:                                                                                                                        
esso rappresenta Te, o
Altissimo.                                                                      
                                
Tu, mio Dio, devi essere lodato perché hai
creato la sorella luna e le stelle:                                                                   
le hai create nel cielo
chiare e preziose e belle.

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