L’anno della Misericordia

L’anno della Misericordia

Pensaci Su…
2015-05-16 09:32:04

Francesco alla consegna della Bolla d’indizione: «La Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti, è chiamata a offrire più fortemente i segni della vicinanza di Dio»
Francesco alla consegna della Bolla
d’indizione: «La Chiesa, in questo momento di grandi cambiamenti, è chiamata a
offrire più fortemente i segni della 
vicinanza di Dio»
 

Questo non è «tempo per la distrazione, ma al
contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare
all’essenziale». È un’epoca «per la Chiesa di ritrovare il senso della missione
che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento
della misericordia del Padre». Papa Francesco ha spiegato tutto, ha risposto a
tutti i possibili quesiti sull’Anno santo straordinario che ha indetto. 
Domanda 
Una domanda è presente nel cuore di tanti:
perché oggi un Giubileo della Misericordia? Semplicemente perché la Chiesa, in
questo momento di grandi cambiamenti epocali, è chiamata a offrire più
fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio. Lo ha affermato
nell’omelia papa Francesco nella domenica della Divina Misericordia nella
basilica di San Pietro, in occasione della consegna e della lettura della bolla
pontificia d’indizione. Il Giubileo
straordinario della Misericordia si aprirà l’8 dicembre 2015 e si concluderà il
20 novembre 2016.

 

I drammi di questo momento
Innanzitutto, nella predica il Pontefice è
partito dalla Risurrezione di Cristo e ha parlato dei drammi che stanno
affliggendo in questo momento migliaia di fedeli: “Risuona ancora in tutti noi
il saluto di Gesù Risorto ai suoi discepoli la sera di Pasqua: “Pace a voi!”.
La pace, soprattutto in queste settimane, permane come il desiderio di tante
popolazioni che subiscono la violenza inaudita della discriminazione e della
morte, solo perché portano il nome cristiano. La nostra preghiera si fa ancora
più intensa e diventa un grido di aiuto al Padre ricco di misericordia, perché
sostenga la fede di tanti fratelli e sorelle che sono nel dolore, mentre
chiediamo di convertire i nostri cuori per passare dall’indifferenza alla
compassione”.

 

L’auspicio del papa

 

Ecco poi l’illustrazione di pensieri,
riflessioni, considerazioni e auspici che hanno portato il Papa a indire il
Giubileo straordinario della Misericordia: “La Chiesa, in questo momento di
grandi cambiamenti epocali, è chiamata a offrire più fortemente i segni della
presenza e della vicinanza di Dio. Questo non è il tempo per la distrazione, ma
al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare
all’essenziale. È il tempo per la Chiesa di ritrovare il senso della missione
che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento
della misericordia del Padre”. 
La bontà e il perdono del Signore 
L’Anno Santo dovrà svegliare in noi il
desiderio di ricevere i tanti segni della tenerezza e bontà del Signore risorto;
offrire al mondo intero e soprattutto a quanti sono nella sofferenza, sono soli
e abbandonati e senza speranza, la certezza della misericordia e dell’amore di
Dio. Dovrà essere un Anno santo durante il quale si sentirà «forte in noi la
gioia di essere stati ritrovati da Gesù, che come Buon Pastore è venuto a
cercarci perché ci eravamo smarriti. Un anno in cui dobbiamo lasciarci toccare
dal Signore Gesù per essere trasformati dalla sua misericordia e diventare noi stessi
capaci di misericordia. 
Il ritorno a Dio 
Dunque, ci sarà il Giubileo “perché
questo è il tempo della misericordia. È il tempo favorevole per curare le
ferite, per non stancarci di incontrare quanti sono in attesa di vedere e
toccare con mano i segni della vicinanza di Dio, per offrire a tutti, a tutti –
ha ripetuto – la via del perdono e della riconciliazione”.  Papa Francesco
ha concluso con un’invocazione alla “Madre della Divina Misericordia, affinché
apra i nostri occhi, perché comprendiamo l’impegno a cui siamo chiamati; e ci
ottenga la grazia di vivere questo Giubileo della Misericordia con una
testimonianza fedele e feconda”.  

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