IL PARADISO DELLE PILLOLE

IL PARADISO DELLE PILLOLE

Pensaci Su…
2014-04-24 07:51:32

Tutti felici e beati. Ci vuole poco per esserlo: una pillola per ogni disturbo umorale e per ogni difficoltà relazionale e sessuale
Tutti felici e beati. Ci vuole poco per esserlo: una pillola per ogni
disturbo umorale e per ogni difficoltà relazionale e sessuale. E’ soddisfatta
anche la signorina che alcuni giorni fa è venuta nel mio ufficio per un
colloquio. Dice di aver trovato la pillola giusta per trascorrere le giornate
serene, distese. Con una pillola la sua vita è cambiata. Le chiesi di spiegarmi
com’è avvenuto questo miracolo.

“Niente di straordinario, spiega la fortunata, il mio medico conosce l’effetto
d’ogni pillola. Basta che gli esponga il mio problema e subito mette mano alla
ricetta. Le pillole danno la felicità, regolano l’umore, eliminano l’insonnia,
risolvono l’impotenza. In altri Paesi, aggiunge la ragazza, l’uso delle pillole
è una realtà da decenni, ora sta arrivando anche in Italia. Sono soddisfatta di
questi rimedi. Spero solo che ci sia presto la pillola dell’eterna giovinezza”.
Mi limitai ad offrirle uno sguardo dissenziente a questa donna fortunata che
voleva semplificare la vita con alcune pastiglie.  Poi dentro di me dissi: “Avanti, signore e
signori, c’è posto. Al gran mercato della pillola c’è posto per tutti. Stai
invecchiando? Non c’è problema. Perdi i capelli? Una pillola e ricresceranno.
Hai paura della tua ombra? C’è qui l’ultima invenzione farmaceutica. Ti viene
da piangere da mattina a sera? Non serve alcun consiglio e comprensione, basta
una pillola”.

  

Mi accorgo che sono finiti i tempi in cui si lottava per superare i
problemi, la tristezza delle prime rughe, degli acciacchi fisici e delle
delusioni affettive. Oggi per tutto quello che non va, dalla mancanza di
memoria ai problemi del sesso, c’è pronta una pillola. Piccola, lucida,
risolutiva pillola. La ingoi ed è tutto fatto, non invecchi, non hai paura, se
sei giù di morale, ti tira su, diventi felice e se sei grasso dimagrisci. Non
ci sono più problemi, il paradiso è qui, in terra, a portata di tutti, basta
ingoiare una pastiglia. Non sono passati molti anni da quando alcuni stati
avanzati nelle tecniche farmacologiche inventarono le pillole della felicità.
Psicofarmaci, prima di allora, esistevano già, ma erano mazzate da cavalli,
sonniferi che ti stroncavano e non ti lasciavano pensare. Roba adatta ai malati
di mente, insomma. Le nuove pillole invece promisero subito buonumore a poco
prezzo e nessuna controindicazione. In breve cominciarono a prescriverle per la
depressione, l’ansia, le fobie… Qualsiasi cosa. Saturato il mercato degli
adulti, passarono agli adolescenti, poi ai ragazzi.

  

La Food and Drugs administration ha stabilito che alcuni psicofarmaci si
possano somministrare ai bambini dai 7 ai 13 anni per la cura dei di-sturbi
compulsivi-ossessivi. Il 10% di tali farmaci, attualmente venduto negli Usa e
in alcuni Paesi europei, è usato nel trattamento ansiogeno dei bambini. Le
pillole, piaccia o no, sono l’apripista, i pionieri del benessere per via
orale. Le case farmaceutiche hanno cercato di sfruttare il mercato con un
proprio prodotto, ma non solo, hanno gareggiato per ottenere pillole per ogni
caso. Per la tristezza e per l’allegria, ma anche per la memoria. Per i
problemi sessuali ce ne sono addirittura tre, due per gli uomini e una per le
donne. Non manca la pillola che fa ricrescere i capelli e quella che cura
l’acne. Contro l’invecchiamento ce ne sono a decine, come pure per dimagrire.
L’ultima arrivata, se non ne ho ho persa qualcuna, è quella contro la paura.
L’hanno battezzata “Pillola del diavolo” (sempre fantasiose le ditte
farmaceutiche) perché libera, non solo dalla paura, ma anche da rimorsi e coscienza
morale. Un impiego, ovviamente, potrebbe essere militare. Grazie a questa
pastiglia si avrebbero soldati temerari e senza scrupoli, un altro tipo di
kamikaze. Si tratta di un’evoluzione delle anfetamine che i marines si calavano
in Vietnam, in Cecenia, insomma. Ma c’è chi dice che la stessa pillola
curerebbe gli stati d’ansia, le paure post-traumatiche e le crisi di panico.
L’energia che si accumula durante le crisi di paura, spiegano gli esperti, non
si sfoga in una fuga precipitosa – come avveniva per le paure dell’uomo
primitivo, di solito legate a pericoli assai concreti – e quindi rischia di
danneggiarci. A non convincere, però, non è tanto il potere taumaturgico
dell’ultima pillola sul mercato o quella in arrivo, quanto la filosofia di vita
su cui in atto. I difetti si cancellano, le ansie si distruggono a suon di
pastiglie. 
L’uomo non vuol più far fatica, non vuole soffrire, non vuole essere messo
in discussione. L’idea che una pillola possa risolvere tutti i suoi problemi
gli dà tanta sicurezza. Risolvere i problemi con la pillola è come voler
trasformare un’auto moderna tecnologicamente avanzata, in una Topolino.  L’uomo ha costruito il suo successo e la sua
storia nella lotta all’inezia e alle passività e conseguendo scopi e ideali
importanti. Il nostro cervello ha una caratteristica fondamentale la plasticità
che ci permette di adattarsi alle condizioni difficili interne ed esterne.
L’idea che tutto si possa risolvere grazie alle pillole è sconcertante.  Così pure è demenziale pensare che con qualche
scatoletta di pastiglie potremo essere tutti belli, giovani, prestanti e
soprattutto felici.

 

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