Il bosco della droga

Il bosco della droga

Pensaci Su…
2018-11-14 17:21:28

Facciamo sapere al ministro Matteo Salvini che deve intervenire …..

Mercati
della droga: lo Zoo di Rogoredo  

Facciamo sapere al
ministro Matteo Salvini che deve intervenire anche per impedire i diversi Zoo
della droga che infettano il nostro Paese? Questo menefreghismo politico e
questa assenza delle Forze dell’Ordine in questi inferni del degrado e morte
come dobbiamo spiegarlo ai cittadini, alle tante famiglie che assistano al
dramma dei loro figli tossicodipendenti? 
Ieri sera la trasmissione televisiva” Lombardia Nera” si è soffermata a
riprendere e a commentare ciò che accade nel ormai conosciuto il “Bosco di
Rogoredo”. Se entri nel bosco di Rogoredo rimani sconcertato, il mucchio delle siringhe è spostato alcuni metri più in là, i tossici, gli
spacciatori formano un popolo. Le droghe si spacciano nel bosco di Rogoredo, uno dei più grandi paradisi dell’eroina e cocaina del Nord Italia. Sembra purtroppo immutata
anche la voglia comune di agire per porre la parola fine su una storia che
mischia pericolosamente delinquenza e disperazione.

Di tanto in tanto le
Forze dell’Ordine fanno irruzione in questo lager di nessuno.  Questa parata militare non serve a niente se
non si prende atto che occorre intervenire ogni giorno per un mese, due e poi
decidere di bonificare quest’area di spaccio e di morte. In questi blitz
inutili vengono controllati cento, centocinquanta persone. Alcune sono
denunciate in stato di libertà per inosservanza delle norme di soggiorno,
violazione della misura del foglio di via obbligatorio e ricettazione. Arresti
pochi, pochissimi.  Si sa che la droga
entra ogni giorno in quantità vistose e si conoscono anche i capi malavitosi,
mafiosi dell’organizzazione e i loro diretti spacciatori, ma niente si fa.

Risolvere il problema
di una piazza di spaccio che esiste da alcuni anni non è un’impresa facile, ma
non impossibile se esiste la volontà politica o meglio se il problema droga è
ancora reato. Non basta ormai parlare, fare nuovi sopralluoghi per verificare
la possibilità di realizzare una strada che faciliti l’ingresso delle Forze
dell’Ordine per i pattugliamenti, così da rendere ancora più controllata la
zona. Qualche tempo fa, Palazzo Marino, ha promesso che il bosco della
droga di Rogoredo sarebbe soltanto un triste ricordo. Panzane! In questo
bosco della droga l’organizzazione malavitosa progredisce, chi la gestisce sa
persino quando ci sarà il nuovo blitz delle Forze dell’Ordine. I
tossicodipendenti che frequentano questo zoo di Rogoredo ci informano. Il
tossicodipendente entra in questo spazio di degrado umano ed è accompagnato
dagli spacciatori, è spesso assistito mentre si spara in vena la sostanza e poi
viene accompagnato fuori. Alcuni malavitosi armati di pistole sorvegliano
l’area del bosco.
 

Chiediamoci perché le
Istituzioni Stato, Regione, Comune non trovano soluzioni definitive a questi
reati gravi, gravissimi che compromettano la salute, la vita di molti giovani e
giovanissimi? Le risposte sono tante, ma una sembra prevalere: anche lo spaccio,
in questo momento storico, è un incentivo economico per chi non ha lavoro:
profughi, ex carcerati, disoccupati. Se fosse vero che il motivo che tutela
questi spacciatori di morte è questo, siamo davvero caduti in basso. Mi rivolgo
al Ministro Matteo Salvini che spesso afferma di voler portare ordine, legalità
nel nostro Paese. In un Paese in cui la droga si spaccia ovunque dovrebbe
mettere in atto la sua grinta e intervenire con tre azioni importantissime: la
prevenzione, il recupero, la repressione.

In questo momento,
credo, che sia urgente reprimere lo spaccio, liberare certe aree in possesso
della mafia. Lo zoo di Rogoredo, caro Salvini, non deve esistere. Quante storie
potrei raccontare che ho ascoltato dai tanti ragazzi e giovani ospiti della mia
Comunità Promozione Umana strappati a questi zoo della droga. Caro Ministro, le
parole non servono, occorrono i fatti e nemmeno abbiamo bisogno dei soliti “vedremo,
“provvederemo”,  “interverremo”. Di
questi “remo” ne abbiamo piene le tasche.  

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