Il 26 giugno giornata internazionale contro la droga

Il 26 giugno giornata internazionale contro la droga

Una finestra sul mondo
2014-06-25 06:28:37

Il 26 giugno giornata internazionale contro la droga, voluta nel 1987 dall’assemblea generale dell’Onu per combattere il traffico e il consumo di stupefacenti.
Discorso
di papa Francesco ai partecipanti alla trentunesima edizione dell’international
Drug enforcement conference.

  

Sala
Clementina Venerdì, 20 giugno 2014

  

“Illustri
Signori, sono lieto di incontrarvi al termine della International Drug
Enforcement Conference. Vi ringrazio della vostra visita e vi esprimo il
mio apprezzamento per l’opera che svolgete affrontando un problema tanto grave
e complesso del nostro tempo. Vi auguro che queste giornate romane segnino una
tappa proficua nel vostro impegno. In particolare, auspico che possiate
raggiungere gli obiettivi che vi siete posti: coordinare le politiche
antidroga, condividere le relative informazioni e sviluppare una strategia
operativa tesa al contrasto del narcotraffico. Forse nel narcotraffico le
azioni sono quelle che rendono più soldi nel mercato. E questo è
tragico. Il flagello della droga continua ad imperversare in forme e
dimensioni impressionanti, alimentato da un mercato turpe, che scavalca confini
nazionali e continentali. In tal modo continua a crescere il pericolo per i
giovani e gli adolescenti. Di fronte a tale fenomeno, sento il bisogno di
manifestare il mio dolore e la mia preoccupazione. Vorrei dire con molta
chiarezza: la droga non si vince con la droga! La droga è un male, e con il
male non ci possono essere cedimenti o compromessi. Pensare di poter ridurre il
danno, consentendo l’uso di psicofarmaci a quelle persone che continuano ad
usare droga, non risolve affatto il problema. Le legalizzazioni delle
cosiddette “droghe leggere”, anche parziali, oltre ad essere quanto meno
discutibili sul piano legislativo, non producono gli effetti che si erano
prefisse. Le droghe sostitutive, poi, non sono una terapia sufficiente, ma un
modo velato di arrendersi al fenomeno. Intendo ribadire quanto già detto in
altra occasione: no ad ogni tipo di droga. Semplicemente. No ad ogni tipo di
droga (cfr Udienza generale, 7 maggio 2014). Ma per dire questo no, bisogna
dire sì alla vita, sì all’amore, sì agli altri, sì all’educazione, sì allo
sport, sì al lavoro, sì a più opportunità di lavoro. Un giovane che non ha
lavoro, pensiamoci. Credo che la cifra sia 75 milioni, in Europa. Credo, non
sono sicuro, non voglio dire una cosa che non c’è. Ma pensiamo ad un giovane: né studia né lavora. Entra in questa mancanza di orizzonte, di
speranza, e la prima offerta sono le dipendenze, tra le quali la droga.
Questo… Le opportunità di lavoro, l’educazione, lo sport, la vita sana:
questa è la strada della prevenzione della droga. Se si realizzano questi “sì”,
non c’è posto per la droga, non c’è posto per l’abuso di alcol e per le altre
dipendenze. La Chiesa, fedele al mandato di Gesù di andare dovunque c’è un
essere umano sofferente, assetato, affamato, in carcere (cfr Mt 25,31-46), non
ha abbandonato quanti sono caduti nella spirale della droga, ma con il suo
amore creativo è andata loro incontro. Li ha presi per mano, attraverso l’opera
di tanti operatori e volontari, perché potessero riscoprire la propria dignità,
aiutandoli a far resuscitare quelle risorse, quei talenti personali che la
droga aveva sepolto, ma che non poteva cancellare, dal momento che ogni uomo è
creato a immagine e somiglianza di Dio (cfr Gen 1,26). Ma questo lavoro di
recupero è molto limitato, non è sufficiente. Bisogna lavorare sulla
prevenzione. Questo farà molto bene. L’esempio di tanti giovani che, desiderosi
di sottrarsi alla dipendenza dalla droga, si impegnano a ricostruire la loro
vita, è uno stimolo a guardare in avanti con fiducia. Illustri Signori, vi
incoraggio a proseguire il vostro lavoro con sempre grande speranza. Vi auguro
il meglio e di cuore vi benedico. Grazie.”

 

  

Papa Francesco

 

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