I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Piergiorgio Frassati

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Piergiorgio Frassati

L’opinione di Don Chino
2018-01-17 08:34:00

La bellezza verso l’alto

Il rinnovamento
spirituale oggi ha bisogno di persone belle. Questa esigenza si basa sulla
consapevolezza che testimoni così sono presenti e che Cristo continua ancora
oggi ad affascinare e a chiamare. Pier Giorgio Frassati è un giovane di Azione
Cattolica che si è lasciato affascinare da Cristo ed ha fatto suo ogni giorno
quel rinnovamento spirituale che non passa per teorie o scelte storiche, ma si
concretizza in vissuti veri.

Pier Giorgio nasce a
Torino il 6 aprile 1901 in una famiglia dell’alta borghesia; il padre, Alfredo,
è giornalista e proprietario del giornale “La Stampa”. Affascinato dal Vangelo
e ispirato da Cristo, desidera con tutto il cuore spendersi per i più
bisognosi. Sceglie di studiare ingegneria meccanica con specializzazione in
mineraria per poter lavorare al fianco dei minatori della zona (una delle
classi sociali più disagiate di quel tempo); vuole tentare di migliorare le
loro condizioni di lavoro.

Pier Giorgio vive il
suo cammino di fede nell’Azione Cattolica, visita frequentemente le famiglie
più povere. Frequenta la Fuci durante il periodo universitario e si iscrive al
terz’ordine domenicano. Vive ogni suo impegno con quello slancio di entusiasmo
e di allegria tipici della sua età, e con gli amici fonda un gruppo in cui
stare insieme, ridere, divertirsi e pregare costantemente gli uni per gli
altri; sarà lui stesso a dire: «Io vorrei
che noi giurassimo un patto che non conosce confini terreni né limiti
temporali: l’unione nella preghiera».

Qual è il segreto di
Pier Giorgio? La sua spiritualità è una proposta “praticabile” per un laico di
oggi? Per descrivere il percorso di fede di Frassati occorre approfondire un
ulteriore aspetto della sua vita: l’amore per lo sport, in particolare per la
montagna. L’abilità sportiva dello scalatore è paradigma della spiritualità di
Pier Giorgio; la sintesi tra vita contemplativa e vita attiva trova un felice
slogan nella sua regola Verso l’alto, che indica un continuo esercizio di
crescita, di ricerca, di allenamento.

L’intreccio
tra preghiera, partecipazione ai sacramenti, la lettura della Parola
ed esercizio della carità si misura attorno all’intensità di questa tensione a
crescere, a “salire”. La montagna in questo senso è metafora straordinariamente
chiara per spiegare la spiritualità laicale, il movimento parte perché è la
vetta che ti “chiama”, ma anche il cammino diventa passo dopo passo più
gustoso; non mancano certo gli ostacoli e gli scoraggiamenti tra una roccia
particolarmente pericolosa e un sentiero che sembra bloccato.

Pier Giorgio Frassati
muore molto giovane, a soli 24 anni, per una grave malattia. Il 20 maggio 1990
Papa Giovanni Paolo II lo proclama beato. La sua vita ci incoraggia e ci dona
una certezza: la santità non è cosa per pochi eroi, ma una vocazione per tutti.
Siamo invitati a vivere anche oggi questo dinamismo verso l’alto. Pier Giorgio
ci ispira fiducia perché ci ricorda che se a volte siamo scalatori un po’
affannati comunque è sempre l’Altezza che in ogni epoca storica e in ogni
vissuto personale affascina e chiama!

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