I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Giacomo Puccini

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Giacomo Puccini

L’opinione di Don Chino
2018-04-19 19:09:33

Giacomo Puccini nasce a Lucca il 22 dicembre 1858 da una famiglia

Giacomo Puccini nasce a Lucca il 22 dicembre 1858 da
una famiglia di musicisti da cinque generazioni. Fin da piccolo dimostra di
possedere un grande talento musicale, anche se non dimostra di essere
propriamente un ragazzo prodigio .

Indolente e poco impegnato nello studio, forse perché
gli veniva tutto fin troppo facile, i professori lamentavano la sua pigrizia.
Riesce comunque ad ottenere una borsa di studio per il Conservatorio di Milano,
ma  la madre, desiderosa di continuare le
tradizioni familiari, lo manda a studiare presso l’istituto musicale di Lucca.

L’ascolto dell’Aida di Verdi a Pisa,
dove il giovane Puccini si era recato l’11 marzo 1876 a piedi da Lucca “consumando
un paio di scarpe
” segnò per lui “l’aprirsi di una finestra
sul mondo della musica
“. Sotto l’influenza dell’Aida
 di Verdi, rivolge il suo interesse alle
tradizioni operistiche italiane. Con l’aiuto finanziario dei familiari e grazie
ad una borsa di studio della Regina Margherita, si iscrive al Conservatorio di  Milano.

Sarà con “Manon Lescaut” del 1893 e la
“Bohéme” del 1896, rispettivamente terza e quarta opera di Puccini,
entrambe rappresentate per la prima volta a Torino, che troverà fama e fortuna.
Le due opere successive, “Tosca
” del
1900 e “Madama Butterfly” del 1904, vengono accolte con minore entusiasmo
alla prima esecuzione. I critici che avevano condannato la Tosca
 vengono
però in seguito smentiti dal pubblico.

La sua fama rimane comunque ben salda  tra i famosi  compositori acclamati in tutto il mondo. Con
tutte le sue opere fin qui citate, indimenticabili per qualità melodica,
intensità drammatica e preziosismo sonoro, il compositore arriva ad essere ben
presto addirittura indicato come l’erede di Verdi
.

Cercò di avviare
una collaborazione con Gabriele d’Annunzio, ma il divario mentale fra i due era un ostacolo difficile da
abbattere, a tal punto che non ebbero mai una reale possibilità di lavorare
insieme.    

Dal 1923 fu
colpito da una malattia debilitante alla gola, mentre cercava di lavorare alla
sua ultima grande opera. Anche se gravemente malato, lavorò duramente alla
Turandot, opera che, sfortunatamente, non riuscì mai a completare. Gli fu
diagnosticato un cancro alla gola e nel 1924, si trasferì a Bruxelles per
diversi mesi. Subì un intervento chirurgico, ma morì il 29 novembre del 1924.

La Villa che
Puccini aveva commissionato a Torre del Lago (Viareggio), dove aveva vissuto
con la famiglia fino al 1921 è conosciuta oggi, come la “Villa Museo Puccini”, all’interno della quale è stato realizzato un mausoleo
con una cappella nella quale il compositore fu sepolto insieme alla moglie e al
figlio che morirono qualche anno dopo.

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