I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Ernest Bergman Ingmar

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Ernest Bergman Ingmar

L’opinione di Don Chino
2016-08-04 16:03:02

E’ tra registi massimi registi della storia del cinema. Lo svedese Bergman ha affrontato nei suoi film argomenti assai complessi quali la morte

Ernst
Ingmar Bergman nato a
Uppsala (Svezia) 14
luglio
1918 , morto a  Fårö (Svezia) , 30
luglio
.

E’ tra registi
massimi registi della storia del cinema. Lo svedese Bergman ha affrontato nei
suoi film argomenti assai complessi quali la morte, la fede religiosa, la
solitudine, interrogandosi sul loro significato profondo. Le atmosfere cupe
delle sue opere esprimono l’irrequietezza dell’uomo contemporaneo di fronte a
dubbi e angosce. Per analizzare il tormento interiore dei suoi personaggi
spesso Bergman li inquadra utilizzando il primo piano

Regista
teatrale e cinematografico, Bergman è nato a Uppsala, in Svezia, nel 1918.
L’educazione repressiva del padre, un pastore luterano, e la presenza
autoritaria della nonna materna provocarono in lui un senso di ribellione alle
regole che lo portò a lasciare la famiglia e a entrare nel mondo dello
spettacolo. Dall’ambiente del teatro, che non avrebbe mai abbandonato, si
avvicinò al cinema, prima come scrittore di dialoghi di film, poi come regista.

Nel film “Il
posto delle fragole”
il regista racconta la vicenda di un vecchio
professore di medicina che, in viaggio per andare a ritirare un premio alla
carriera, fa un bilancio della sua vita, rendendosi conto di come, per
inseguire il successo, sia diventato una persona arida e sola. Addormentatosi,
sogna il proprio funerale, durante il quale si ritrova dimenticato da tutti per
colpa della sua indifferenza verso l’amore e i sentimenti degli altri.

Nei film di
Bergman, a consolare dai più angoscianti pensieri vi è sempre una donna, simbolo
della figura materna. Così in Fanny e Alexander è la mamma a liberare e
consolare il piccolo Alexander dalle crudeli punizioni del patrigno. Il ruolo
materno è centrale anche in Sussurri e grida (1972), le cui protagoniste
sono tre sorelle che hanno smesso di comunicare tra loro. Neanche la malattia
di una di loro, Agnes, riesce a riunirle: Agnes, morente, riceve conforto dalla
governante Anna, che la accoglie tra le braccia come una mamma fa con la
propria figlia.

La donna è
protagonista anche delle due commedie Sorrisi di una notte d’estate
(1955) e A proposito di queste signore (1964), nelle quali Bergman,
seppure lontano dalle consuete ambientazioni tragiche, non rinuncia a disegnare
personaggi maschili fortemente influenzati dall’universo femminile.

Gli altri
film importanti del regista
: Monica e il desiderio (1953); Come in uno specchio (1961); Luci
d’inverno
(1963); Il silenzio (1963);  Persona (1966); Scene da un
matrimonio
(1973); L’immagine allo specchio (1976); Sinfonia
d’autunno
(1978);Vanità e affanni (1997).

“Abito sempre nel mio sogno e di tanto in tanto faccio una visita alla
realtà”
–  (Ernest  Bergman, Ingmar)

 

 

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