GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Khalil Gibran

GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Khalil Gibran

L’opinione di Don Chino
2015-12-16 17:45:54

Khalil Gibran (nato a Bsharri il 6 gennaio 1883, morto a New York il 10 aprile 1931) è stato un poeta, pittore e filosofo libanese. Di religione cristiano-maronita si trasferì negli Stati Uniti nel giugno del 1895.
Khalil
Gibran (nato a Bsharri il 6 gennaio 1883, morto a New York
il 10 aprile 1931) è stato un poeta, pittore e filosofo libanese. Di religione
cristiano-maronita si trasferì negli Stati Uniti nel giugno del 1895.
L’Associazione della Penna, fondata insieme a Mikha’il Nu’ayma divenne ben
presto un punto d’incontro dei letterati arabi emigrati in America. 

Molti degli scritti di Khalil Gibran hanno come argomento
l’amore spirituale, infatti le sue opere si distinguono per il linguaggio
formale e per osservazioni sui temi riguardanti la vita. L’opera più famosa di Gibran è “Il Profeta”, un
libro composto di 26 saggi poetici pubblicato nel 1923 e tradotto in più di 20
lingue. 
Durante gli anni sessanta, questa
raccolta divenne molto popolare sia nei movimenti anticulturali americani che
in quelli New Age restando comunque molto popolare negli anni a seguire. Molti
dei suoi scritti sono stati tradotti in diverse lingue diventando un punto di
riferimento per i giovani che considerarono le sue opere come una sorta di
breviari mistici. 
In tutta la sua vita, e soprattutto
nelle sue opere, Gibran ha
cercato di unire la cultura della civiltà occidentale a quella orientale. L’
insegnante che avanza nell’ombra del tempio, fra i suoi discepoli, non
trasmette la sua sapienza, ma piuttosto la sua fede e la sua amorevolezza. Se è
veramente saggio, non vi introdurrà nella casa della sua sapienza, ma vi
accompagnerà alla soglia della vostra mente.

  

Alcune affermazioni di Khalil Gibran 
“Dio mi guardi dall’uomo che si proclama fiaccola che
illumina il cammino dell’umanità. Ben venga l’uomo che cerca il suo cammino
alla luce degli altri”.
                                                                                       
“Ti amerò come le praterie amano la primavera, e vivrò in
te la vita di un fiore sotto i raggi del sole. Canterò il tuo nome come la
valle canta l’eco delle campane; ascolterò il linguaggio della tua anima come
la spiaggia ascolta la storia delle onde” 
“Le anime più forti sono quelle temprate dalla sofferenza. I caratteri più
solidi sono cosparsi di cicatrici.”
 
“Amatevi, ma non tramutate l’amore in un legame.
Lasciate piuttosto che sia un mare in movimento tra le sponde opposte delle
vostre anime. Colmate a vicenda le vostre coppe, ma non bevete da una sola
coppa. Scambiatevi il pane, ma non mangiate un solo pane. Cantate e danzate
insieme e insieme siate felici, ma permettete a ciascuno di voi d’essere solo”.

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