Genitori permissivi

Genitori permissivi

Ci sono adulti speciali che risplendono di luce propria: sono leggeri e
profondi, saggi e allegri, sicuri e dubbiosi, sapienti e affamati di sapere. Il
pianeta giovanile impara a conoscerli e ad apprezzarli, perché il loro esempio
è un invito a vivere liberamente e consapevolmente. Non è poco. Noi adulti
educhiamo con le parole, ancor più con quello che facciamo, di sicuro in
modo incisivo per quello che siamo…

Un lettore ha scritto al quotidiano britannico The Guardian la lettera che
avrebbe voluto indirizzare a tanti genitori, incapaci di stabilire limiti che i figli
non devono superare. Li mette in guardia: i loro errori potrebbero avere
conseguenze catastrofiche sul futuro dei loro bambini. Sono tantissimi i
genitori permissivi. Molti di questi li vedo al parco o al supermercato. Tutti
amano amate i loro bambini piccoli, sono assolutamente genitori devoti e
preoccupati di come crescere i figli nel miglior modo possibile, ma purtroppo
spesso sbagliano. Scrive quindi il lettore:

“Cari genitori, volete essere sempre gentili con i vostri piccoli. Non sapete come
dire di no. Se chiedete a vostro figlio di fare qualcosa e lui vi ignora, lasciate
correre. Se fanno qualcosa di veramente inadeguato, come per esempio
picchiare un altro bambino, sembrate incapaci di reagire con la serietà di cui ci
sarebbe bisogno. Non sto sostenendo che dobbiate punirli, ma non sembrate in
grado nemmeno di farli sedere per discutere insieme di quello che hanno fatto.

Alcuni di voi hanno bambini che parlano lagnandosi: sembra che si lamentino
continuamente. Ma voi rispondete come se un bambino di cinque anni che parla
come uno di due vada bene. È come se chiedere loro di parlare chiaro, a voce
alta, possa traumatizzarli per tutta la vita. Sembra che non vi rendiate conto che
ignorandoli, quando si esprimono così, capiranno il messaggio rapidamente e
parleranno correttamente. Le conseguenze di questa eccessiva permissività
sono catastrofiche. I ragazzi tendono a diventare mini-teppisti incapaci di
controllarsi, e le ragazze troppo esigenti e inclini a scoppi d’ira. Entrambi
sembrano incapaci di capire i bisogni degli altri. È difficile apprezzarli, e voi siete
spesso esausti e demoralizzati a volte perdete la calma e scioccate i vostri figli
urlando contro di loro.

Non vi sto accusando. Quelli di voi che conosco sembrano, tragicamente, avere
tutti una cosa in comune. Hanno avuto almeno un genitore (di solito il padre)
duro, iper-controllato e incline a punire severamente. Avete deciso di non
diventare così. Quindi siete andati all’estremo opposto. In un disperato tentativo
di non essere autoritari, siete diventati permissivi. Dimenticando che la cosa
migliore è essere autorevoli: affettuosi, amorevoli con i bambini, ma consapevoli
che limiti e confini sono fondamentali per un sano sviluppo emotivo dei bambini.

Un paio di voi mi hanno chiesto in preda alla disperazione che cosa fare, e io ho
dato la mia opinione, che hanno accolto. Hanno tentato di cambiare il loro modo
di comportarsi, con un certo successo iniziale, ma sembrano essere scivolati di

nuovo nel modello permissivo. Sono giunto alla conclusione che probabilmente
abbiano bisogno di una terapia per affrontare il dolore irrisolto e l’ambivalenza.

I genitori si sono molto evoluti negli ultimi decenni. La punizione fisica non è più
diffusa (ho il sospetto che non sia un caso che la violenza nella società è
diminuita allo stesso tempo). I bisogni emotivi dei bambini sono tenuti molto più
in considerazione rispetto a prima. Ma i bambini hanno bisogno di sapere che il
mondo è un luogo sicuro in cui c’è qualcuno che può psicologicamente
sostenerli, e controllarli, se necessario. Siate gentili. Siate attenti. Siate empatici
e comprensivi. Ma state in guardia. Perché un giorno il vostro selvatico bambino
viziato sarà un arrabbiato adolescente asociale, e allora sarà troppo tardi”.

I genitori permissivi, o con un termine più moderno definiti democratico –
permissivi hanno dato vita ad un ruolo genitoriale diverso da quello assunto
dalle generazioni precedenti, meno rigido ed imperioso, più tollerante, più
lassista, con l’inclinazione a considerare l’educazione come un’esperienza
che il figlio, bambino o adolescente deve fare da sé, concedendo loro ampio
potere e spazio di decisione.

La convivenza coi figli è più impostata sul dialogo, sulla gestione del ruolo da
un punto di vista puramente amicale e senza creare conflitti, le decisioni sono
prese da tutti i membri assumendo un pari grado e valore, ognuno è
responsabile per se stesso. Ma così non va e nemmeno si forma
l’educazione e la maturità necessaria di un figlio. Posizione che mi permetto
di contestare per due motivi il primo è che necessariamente i figli devono
avere come riferimento dei genitori, comprensivi ma anche rigidi quando
serve, perché i piccoli devono imparare le regole anche se non le
condividono.

I genitori devono rappresentare l’autorità da seguire, con autorevolezza se
basta o con pura autorità quando serve, per approfondimento
sulla differenza rimando ad un mio articolo specifico. Il secondo fattore è che
in tal modo non si instaura nessun tipo di educazione lasciando al figlio ogni
responsabilità. Se l’intento di tale permissivismo è quello di creare degli adulti
responsabili ed autonomi, questo stile di vita non è per nulla adeguato in
quanto crea degli adulti incapaci di gestire le regole, di assumersi delle
responsabilità e di diventare veramente autonomi.

Ad una prima analisi superficiale la condizione di una famiglia permissiva e
tollerante sembra idilliaca per ogni bambino o adolescente che mal sopporta
ogni tipo di regola o imposizione, ma se approfondiamo la situazione
noteremo che nella generalità dei casi è il caos ad imperare in totale
situazione di anarchia e anomia, cioè senza che vi siano delle persone a
capo della famiglia e senza che vi siano delle regole da seguire. E il caos non
genera democrazia ma altrettanto caos, ed aggiungo anche tante forme di
maleducazione, inciviltà, scortesia ed indifferenza che caratterizzano molti
adolescenti.

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