Generation drink

Generation drink

L’opinione di Don Chino
2015-04-25 16:44:24

Basta fermarsi a osservare i ragazzi che s’aspettano su un piazzale e decidono dove passare la notte, tutta la notte. Leggere sui loro volti l’euforia eccessiva, gli sguardi un po’ persi
Basta fermarsi a osservare i ragazzi che
s’aspettano su un piazzale e decidono dove passare la notte, tutta la notte.
Leggere sui loro volti l’euforia eccessiva, gli sguardi un po’ persi. E poi
guardare con più attenzione i loro gesti, ascoltare le loro parole e parolacce,
per saperne di più su questa nuova generazione di bevitori. Accorgersi,
inoltre, di vivere in un’epoca ebbra, in un mondo in cui lo sballo dei giovani
e giovanissimi abbonda.

 

 

L’aspetto più inquietante è che l’età è sempre
più bassa. Si debutta con i primi sballi a 12 anni per i maschi e a 13 anni per
le femmine. Tutto serve per uscire di testa: birra per iniziare, superalcolici,
bevande imbottigliate a base di agrumi o succhi di frutta, dal gusto gradevole
e dalla pericolosità insospettabile a causa della loro alta gradazione
alcolica. Purtroppo una delle tendenze del mercato è far iniziare i ragazzini
durante il divertimento in maniera apparentemente soft, per poi portarli alla
dipendenza.

  

Anche
da noi si sta diffondendo tra i giovanissimi lo “sballo etilico” tipico del
nord d’Europa, dove hanno problemi gravissimi con l’alcolismo giovanile.
Vogliono rompere le regole e dire: ci siamo anche noi, un po’ diversi da voi
adulti. Ai danni della salute fisica e psichica di questi ragazzi, fa seguito
il degrado dell’ambiente. Osserviamo che cosa succede, dove i ragazzi vivono la
loro vita di ogni giorno: a scuola, nei locali degli happy hour, nelle piazze e
discoteche. Il gruppo dei ragazzi è compatto: si sposta, sceglie il locale dove
è costume bere, fumare qualche “canna”, permettersi tutto.

  

Sono
soprattutto i più piccoli ad avere in mano cocktail, la canna o qualche
pastiglia d’ecstasy. Hanno l’impressione che lo sballo liberi dalle inibizioni,
faccia passare le serate e le notti in allegria. I ragazzi in gruppo sviluppano
le loro passioni e mode, trascorrono le notti prave, condividono esperienze in
comune. Quando gli interessi si svuotano di valori è facile che il gruppo
diventi branco e segua riti pericolosi e perversi, dettati dalla noia e
dall’insoddisfazione interiore. Il branco sceglie uno spazio circoscritto,
“quasi sacro” dove compiere il gesto, l’azione senza razionalità. 

 

 

Di fronte a questo degrado della città il
campanello d’allarme dovrebbe squillare e poi trovare i rimedi. Ci chiediamo,
l’insicurezza, la paura di un anziano, di una mamma con un bambino, di una
persona qualsiasi, non è da prevenire con interventi educativi in famiglia,
nella scuola? Come si comportano i nostri ragazzi nei luoghi pubblici?  L’alcol rimbecillisce ragazzi e ragazze
seduti fuori dai bar con la bottiglia di birra in mano e superalcolici di ogni
tipo. E gli incidenti stradali?                          
Giovani ubriachi
transitano sulle nostre strade con moto, auto, mettendo gravemente a rischio la
loro e altrui vita. E le aggressioni e violenze contro le donne? Ci sarebbe
tanto da dire, da commentare nei telegiornali o in qualche trasmissione
televisiva importanti. Si preferisce tacere!  

 

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