EXPO E GLI IDIOTI INCAPPUCCIATI

EXPO E GLI IDIOTI INCAPPUCCIATI

L’opinione di Don Chino
2015-05-01 22:44:52

Expo 2015, un vanto per tutti noi, è stato contestato da un gruppo di Black Bloc che hanno lanciato pietre petardi e messo a fuoco auto, vetrine, cassonetti nella città di Milano
Expo 2015,
un vanto per tutti noi, è stato contestato da un gruppo di Black Bloc che hanno lanciato pietre  petardi e messo a fuoco auto, vetrine,
cassonetti nella città di Milano. E
terrorizzato i cittadini che passeggiavano con le loro famiglie per le vie
cittadine. Si poteva evitare questa assurda violenza?  I pareri sono discordi. Qualcuno dice che
poter manifestare il proprio dissenso è il sale della democrazia. Altri
sostengono che le manifestazioni, in certe manifestazioni di rilievo mondiale
si devono vietare. Altri ancora dicono che le Forze dell’Ordine sapevano che
questi idioti contestatori si stavano preparando per portare sulle strade la
guerriglia e quindi  dovevano perquisire
le tendopoli di questi giorni nelle aree pubbliche della città. Tante teste,
tanti pareri. Cosi pure le condanne delle istituzioni sono tempestive. 

Parole dure del Capo
dello Stato Mattarella “Questa violenza è tanto più esecrabile in quanto rivolta
contro un evento che ha come obiettivo la nutrizione del pianeta, la lotta alla
fame e alla denutrizione e un ordine mondiale fondato su una maggiore equità
tra Paesi ricchi e Paesi in via di sviluppo”. 
Ferma condanna anche dal
Presidente del Consiglio Renzi: “Il volto autentico di Milano è quello,
positivo nobile e bello, dell’apertura dell’Expo al mondo e al futuro. Il
messaggio di lavoro, orgoglio e valori che viene da Expo non può essere e non
sarà insultato dai violenti e da questi vigliacchi incappucciati. Il volto
autentico sono i bambini che cantano l’inno e i milanesi che stanno già
rimettendo ordine in città”.  
Queste
affermazioni non cancellano quello che è accaduto. Le immagini di auto in
fiamme scorrono come un film già visto. Quando un gruppo decide di mettere a
ferro e a fuoco una città non c’è nulla da fare se non tentare di ridurre il
danno. Con questa teoria di ridurre il danno, la città di Milano che apre i
battenti al bellissimo evento dell’Expo è a rischio, non solo oggi, ma per i
sei mesi che ci aspettano. 
Non
cerchiamo solo i colpevoli tra quelli che giustamente sono stati chiamati “idioti
incappucciati”, ma anche tra coloro che in diversi modi, giustificano il
dissenso, trovano legittimo che la rabbia venga scatenata per le nostre strade
per motivi politici o semplicemente per il gusto di dissentire. Troppo spesso
le opinioni caricano di rivalità e di odio i giovani e giovanissimi, per poi,
come i passato, non essere più in grado di arginare il dissenso, la lotta, la
violenza. Il violento o chi fomenta la violenza è sempre un perdente in quanto
non rispetta la vita. 
Ho un
desiderio che il nostro Inno di Mameli cantato dai bambini all’apertura
dell’Expo che termina non più con “siam pronti alla morte”, ma con  con “siam pronti alla vita” sia un augurio
per tutti.                                               Così pure che sia
ascoltato Il grido di papa Francesco:  «Vorrei che oggi ogni persona che passerà a visitare Expo,
attraversando i meravigliosi padiglioni, possa percepire la presenza dei volti,
la presenza nascosta dei volti di uomini e donne che hanno fame e che si
ammalano e muoiono a causa di un’alimentazione carente o nociva».   

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