Educare al senso del limite

Educare al senso del limite

Dire ‘no’ ed imporre dei limiti è fondamentale per crescere bambini autonomi e sicuri di
sé. Eppure, ogni negazione dei genitori risulta come punizione, ammonizione, divieto,
castigo. Davanti a pianti, richieste, proteste, i genitori spesso si trovano spiazzati e,
molte volte, pensando di far bene, concedono ai piccoli tutto ciò che vogliono. Ma il non
dire mai ‘no’ ha conseguenze negative sulla crescita dei bambini. Fissare dei limiti e
tracciare dei confini significa trasmettere al bambino un modello realistico che lo aiuterà
a cavarsela in modo autonomo, lo farà sentire al sicuro in famiglia e lo aiuterà a
sviluppare le proprie risorse.


Saper tracciare alcuni confini

I limiti possono far arrabbiare il bambino ma, al tempo stesso, lo proteggono da desideri
e da aspettative non realistiche e lo fanno sentire al sicuro. Le frustrazioni ottimali,
inoltre, permettono al bambino di tollerare future inevitabili delusioni e fallimenti.  Per
esempio, non bisogna far in modo che i bambini ottengano sempre e subito quello che
vogliono. Quando un bambino non ottiene subito quello che vuole, infatti, ha la
sensazione che aspettare gli faccia male, ma il piccolo deve imparare che ogni tanto
aspettare non guasta, che sopravvivrà alla prova e ai sentimenti suscitati in lui
dall’attesa.


L’adulto inadeguato


Un bambino che domina un adulto, facendogli fare ciò che vuole in ogni situazione, si
trova in una posizione molto inquietante. La persona che dovrebbe prendersi cura di lui e
proteggerlo, infatti, risulta del tutto inadeguata e disinteressata ad affrontare il proprio
dovere educativo. Questa situazione di inversione dei ruoli e deresponsabilizzazione
creerà un enorme angoscia nel piccolo. Non dire mai di no al proprio figlio perché si ha
paura dei suoi eccessi di collera e della sua disapprovazione, significa non educarlo a
controllare l’aggressività e le emozioni negative. Il genitore che dice sempre ‘sì’,
pensando di risparmiare al figlio una sofferenza, in realtà lo priva dell’opportunità di
sviluppare degli strumenti per far fronte ai problemi.


Il modo di comunicare i limiti


I bambini siano compresi, ascoltati. Questo non significa accondiscendere ad ogni loro
pretesa, così come imporre limiti e dire ‘no’ non significa assumere un atteggiamento
dispotico e dittatoriale. Le regole siano spiegate con un linguaggio comprensibile e
insieme condivise. Tre sono gli stili educativi: lo stile autoritario presente nei genitori
severi ed inflessibili che impongono le regole ai figli; lo stile autorevole, applicato dai
genitori che hanno idee ben precise sulla disciplina; lo stile permissivo, tipico di quei
genitori che si mostrano oltremodo indulgenti con i propri figli. È stato dimostrato che lo
stile educativo autorevole favorisce l’accettazione del limite e la crescita del bambino


Lo stile autorevole


Lo stile genitoriale autorevole, invece, sembra racchiudere tre qualità fondamentali:
un’affettuosa benevolenza verso il bambino, un’attenta e premurosa sorveglianza sul suo
comportamento con la necessaria concessione d’ autonomia psicologica. Oggi più che
mai i bambini hanno bisogno di figure autorevoli, che abbiano grandi doti di umanità, che

siano punti di riferimento, con le quali potersi confrontare. L’autorevolezza è necessaria
per crescere quanto le regole. Di queste un bambino ha un bisogno assoluto, quando
non gli vengono impartite le richiede, anche a costo di provocare il genitore. Quando il
papà o la mamma arrivano a dire a un bambino: “Fai come ti pare”, hanno di fatto
abdicato alla loro autorevolezza. I no, come le buone regole, aiutano a crescere perché
permettono a chi deve educare di manifestare coerenza e fermezza. 

Il bisogno di confini

I bambini hanno bisogno di limiti per sentirsi contenuti, pensati, amati. La mancanza di
confini li fa sentire abbandonati, li priva di punti di riferimento che permettano loro di
orientarsi nel mondo e spesso essi reagiscono a questa situazione tentando
disperatamente di attirare l’attenzione, attraverso azioni disturbanti o distruttive ed
atteggiamenti aggressivi e comportamenti provocatori, che celano il forte desiderio di
contenimento e protezione. Il discorso sui no e sui limiti che aiutano a crescere non va
assolutamente confuso con la nostalgia di una pedagogia autoritaria spesso punitiva.
Educare al senso del limite è l’unico modo per insegnare ai bambini ad accettare gli
imprevisti, a tollerare la fatica e spronarli a battersi duramente per ottenere ciò che
desiderano, senza desistere e senza abbattersi al primo ostacolo. L’accettazione dei
confini e regole prepara il bambino ad affrontare insuccessi, perdite, situazioni difficili,
preparandolo risolverli con tenacia, senza arrendersi.

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