Dott. Umberto Veronesi, le cannabis non sono una chemioterapia

Dott. Umberto Veronesi, le cannabis non sono una chemioterapia

L’opinione di Don Chino
2014-08-23 08:49:34

Per l’ennesima volta l’oncologo Veronesi ribadisce che le cannabis sono innocue. Mi aspettavo che dicesse anche che potevano curare il cancro…

Per l’ennesima volta l’oncologo Veronesi ribadisce che le cannabis sono innocue. Mi aspettavo che dicesse anche che potevano curare il cancro… Tutti possiamo dire tutto, ma se poi a quel tutto c’è appiccicato il nome di un luminare della scienza, la gente ci crede. 

Riporto le affermazioni di Veronesi: 
“La marijuana non fa male” e “i danni da ‘spinello’ sono praticamente inesistenti”. 

“I cosiddetti ‘danni da spinello sono praticamente inesistenti. Dati questi accertati da alcune commissioni scientifiche. E oggi perfino l’Organizzazione mondiale della sanità ha invitato i governi a depenalizzare l’uso personale di marijuana, consapevole su dati scientifici che l’uso di spinelli non fa male”. 
 
“Infondata anche la credenza che la marijuana dia dipendenza e apra la strada all’uso delle droghe pesanti, come cocaina e morfina. Liberalizzare lo spinello non è malinteso permissivismo, ma una posizione realistica che punta alla riduzione del danno. Risulta che metà dei nostri giovani e molti adulti fanno uso di marijuana. Ha senso criminalizzarli?”
Queste affermazioni non sono convalidate dalle ricerche scientifiche degli ultimi anni.                                     
Il Dipartimento Politiche Antidroga Nazionale nel 2011 ha pubblicato il volume Cannabis e danni alla salute. Questo testo riporta alcuni dati scientifici sui danni alla salute delle cannabis. 
“Le evidenze hanno dimostrato che questa pericolosità varia e aumenta anche in base alle caratteristiche individuali del soggetto, alle concentrazioni di principio attivo contenuto, alla frequenza d’uso e al periodo di assunzione, e aumenta anche in base alla contemporanea assunzione di altre sostanze stupefacenti e alcol. Tuttavia, ad oggi esistono prove scientifiche che questa sostanza non può più essere considerata “leggera” anche per il ruolo di “gateway”, spesso in associazione con l’alcol, che ha dimostrato avere nell’agevolare l’accesso precoce e la progressione verso sostanze quali cocaina e eroina” (Dott. Giovanni Serpelloni). 
Continua poi l’esperto sottolineando che non solo la cannabis apre la strada ad altre sostanze, ma interferisce pure sul sistema nervoso centrale, alterandone le sue importanti funzioni.
Sarà bene anche ricordare l’aumento nelle cannabis del principio attivo.

Lo skunk è micidiale. Negli ultimi anni si è passati dal 4 al 25 per cento di thc (il principio attivo della cannabis): lo spinello più forte, chiamato skunk, può provocare da solo un’overdose, anche senza l’aggiunta di altre sostanze. Uno solo può causare una crisi psicotica. E l’età in cui si comincia ad assumere cannabis si abbassa sempre più. Attenti quindi alla vita che finisce in fumo. I genitori, purtroppo, che pensano agli spinelli di quando erano giovani, hanno l’obbligo di informarsi. I danni al sistema nervoso e cerebrale ci sono sempre stati. La novità è che ora si può morire rapidamente. Oggi la cannabis può avere gli stessi effetti devastanti del “buco” di 20 anni fa. Come minimo, fa da autostrada per altre droghe: i tossicodipendenti iniziano sempre con “una canna”. Dobbiamo evitare che i nostri figli muoiano o diventino pazzi.
No alla mistica positiva dello spinello 

Se io fossi ministro della Pubblica Istruzione farei adottare come libro di testo nei licei Cannabis come perdere la testa e a volte la vita di Claudio Risé. È la prima volta che mi capita di leggere uno studio così ancorato ai dati scientifici e così privo di enfasi sociale pro o contro l’oggetto studiato. Un testo al passo con gli studi e le analisi della comunità medica internazionale e consapevole che la risposta al problema delle droghe non sta nella scelta fra repressione o legalizzazione, ma in uno sforzo di educazione culturale in grado di rovesciare come un guanto la mistica positiva dello spinello che da un trentennio prospera in Italia. Il problema dello “spinello” è un problema serio. Il 70 per cento degli studenti sa dove procurarsi uno spinello, il 44 per cento lo trova tranquillamente nella propria scuola, una percentuale sempre in aumento lo acquista per via internet, ultimo dato significativo, mentre il costo di cocaina ed eroina è andato diminuendo negli ultimi cinque anni, allo stesso modo è diminuita, sempre in quell’arco di tempo, la percezione del rischio correlato all’uso di cannabis. All’inizio del nuovo millennio, cinque milioni di italiani erano consapevoli del rischio dello spinello, oggi, la maggioranza, non lo ritiene pericoloso. 

https://your-app.it/promozioneumana/wp-content/uploads/2019/07/veronesi.jpg

No Comments

Sorry, the comment form is closed at this time.