Con un piede nel passato

Con un piede nel passato

Pensaci Su…
2015-06-08 19:37:57

Mi rivolgo caro amico, a te che sei all’inizio della tua corsa con questa bellissima storia Zen. In questa storia sono davvero tanti i suggerimenti, ma uno in particolare è quello che ci fa capire ciò che capita trattenendo a lungo le stesse emozioni e pensieri o meglio vivendo di ricordi
Mi
rivolgo caro amico, a te che sei all’inizio della tua corsa con questa
bellissima storia Zen.  In questa storia
sono davvero tanti i suggerimenti, ma uno in particolare è quello che ci fa
capire ciò che capita trattenendo a lungo le stesse emozioni e pensieri o
meglio vivendo di ricordi. Il passato può essere un filtro che ti può fare guardare
la vita presente in maniera diversa, talvolta cambiandola completamente in
peggio. 

“Un
giorno due monaci buddisti stavano facendo ritorno al loro monastero,
camminando in silenzio. Essi praticavano lo stato di testimonianza, osservando
i loro pensieri e il mondo in modo distaccato. Giunti alla riva del fiume
che li separava dalla loro meta, notarono che non c’era il barcaiolo che solitamente
li traghettava dall’altra parte del fiume. Attesero a lungo ma questi non si
fece vivo. Nel frattempo, giunse una giovane donna che analogamente si
mise in attesa del barcaiolo per attraversare il fiume. Cominciava a farsi
buio, per cui decisero che non era più il caso di aspettare e di attraversare
il fiume da sé. Vedendo, però, la donna in difficoltà, uno dei monaci si
offrì di aiutarla e la portò sulle spalle mentre attraversava il fiume. Dopo la
traversata, la donna ringraziò e i due monaci proseguirono il loro cammino
verso il monastero in silenzio. Quando ad un certo punto, l’altro monaco
interruppe il silenzio: «Come hai potuto fare una cosa del genere? Noi non
dovremmo avere nessuna relazione con le donne, figurati poi toccarle e nientemeno
portarle sulle spalle!» Il monaco che aiutò la donna compassionevolmente
rispose: «Io ho lasciato quella donna tempo fa, sulla sponda del fiume, ma tu,
mio caro, la stai ancora portando con te». Allora l’altro monaco comprese.
Il silenzio e pace interiore ritornarono in lui.

 

Questo breve racconto Zen rappresenta
l’atteggiamento verso il passato tipico di molte persone. Spesso accade che le
esperienze negative passate impediscano di vivere serenamente il presente e
progettare il futuro. Le emozioni legate a quelle esperienze, dolore, rabbia,
delusione, tristezza appesantiscono le nostre menti, privandole delle energie
necessarie per proseguire nel cammino della vita. Gli eventi si sa, non si
possono cambiare, ma c’è una cosa che è completamente in nostro potere: la loro
interpretazione, il significato che diamo ad essi ed il conseguente stato
emotivo che ne deriva. 
Come il
giovane monaco che ha caricato sulle spalle la donna, per poi farla scendere
una volta giunto a destinazione, allo stesso modo noi potremo comportarci nei
confronti degli errori commessi, assumendocene la responsabilità, ma traendo da
essi gli insegnamenti utili per le nostre esperienze future e nulla più. Molte
persone si comportano invece come il monaco anziano: non fanno quanto è in loro
potere per evitare un errore e ne attribuiscono la responsabilità a tutti
tranne che a se stessi, covando dentro di sé rancore per tutta la vita. Se
dunque vogliamo procedere speditamente verso una vita ricca di felicità
dobbiamo vivere l’attimo, fare nuove scelte traendo da esse tutto ciò che può
renderci migliori e liberarci dal peso del passato, per guardare con fiducia al
nostro futuro.  

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