Cocaina: una botta in testa

Cocaina: una botta in testa

L’opinione di Don Chino
2015-06-08 19:28:17

Tutte le droghe aggrediscono il cervello, minano i sistemi neurologici centrali e lasciano il segno anche quando l’organismo crede di averle metabolizzate.
Tutte le droghe aggrediscono il cervello,                                                        
minano
i sistemi neurologici centrali                                                                      

e lasciano il segno anche quando                                                        

l’organismo crede di averle metabolizzate.                                                              

La cocaina, assunta in giovane età, causa                                                                

i danni di gran lunga maggiori,                                                                          
poiché
la maturazione neuropsicologica                                                               

non è ancora giunta a compimento.
I danni della
cocaina sono gravi nei giovanissimi e giovani poiché il nostro cervello giunge
a maturazione solo dopo i 21 anni. L’uso di cocaina compromette la maturità
biologica e psicologica del cervello. Eppure droghe come la cocaina fanno
proseliti anche tra i giovanissimi, con casi di consumo, seppur isolati, già a
partire dagli 11 anni. La cocaina
mina i circuiti neurologici in formazione. Si fa spazio nel cervello e
danneggia  la corteccia prefrontale
destra ovvero l’area legata al giudizio, quella che regola i comportamenti
volontari. Questa zona del cervello è l’ultima a maturare, se la si danneggia
con la cocaina si compromettono anche le capacità di capire e percepire il
pericolo.

La perdita di
cellule cerebrali
La cocaina,
determina una perdita irreversibile di cellule cerebrali. Di conseguenza il
consumatore riduce la capacità di apprendimento e memorizzazione, la percezione
del pericolo, la distinzione tra il bene e il male nonché la capacità
affettiva. Significa che
chi ne fa uso sente meno la gratificazione di ciò che fa, ciò condiziona
negativamente le stesse motivazioni personali che stanno alla base delle
scelte, dell’evoluzione del soggetto,della voglia di fare, di progredire. 
Viene meno
l’autocontrollo
Nel
consumatore viene meno il controllo degli impulsi: non è un caso che chi fa uso
di cocaina tende a essere più aggressivo. Lo stesso coordinamento dei movimenti
finisce per essere intaccato inevitabilmente. In particolare la cocaina
inibisce il lobo prefrontale del cervello. Fa venir meno soprattutto la funzione legata al controllo dei comportamenti
e provoca inoltre un’alterazione a livello cardiovascolare con un’accelerazione
del ritmo cardiaco che può dar luogo all’infarto miocardico, all’ictus
cerebrale e ad aritmie croniche.
I rischi nei
giovanissimi
Per i giovanissimi ci sono maggiori
pericoli di disturbi psicologici e psichiatrici che possono sfociare nella
schizofrenia, o in altri gravi disturbi. La droga spegne e quando viene
smorzato l’entusiasmo dei giovani il danno è di gran lunga maggiore. Non si
gioisce più per un goal, per un buon voto a scuola, per il motorino nuovo di
zecca. Quando non si prova più gratificazione o entusiasmo si spegne anche la luce
della motivazione.
Il cervello, poi, non dimentica. Le droghe sedano o eccitano i neuroni e il
cervello le registra, non c’è dunque una totale metabolizzazione quando
l’effetto delle sostanze finisce. Con conseguenze tanto più gravi se
consideriamo che per giovani e  giovanissimi
è gia’ complicato trovare la propria identità: se il cervello viene
scombussolato dall’uso di droghe il disorientamento è totale. 

 

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