Basta brutalità in Siria e in Iraq

Basta brutalità in Siria e in Iraq

L’opinione di Don Chino
2015-03-01 18:26:09

L’ ISIS si manifesta con la violenza e la brutalità delle sue azioni. Già in passato lo Stato Islamico aveva diffuso video molto violenti
L’ ISIS si
manifesta con la violenza e la brutalità delle sue azioni.  Già in passato
lo Stato Islamico aveva diffuso video molto violenti e aveva pubblicizzato le
punizioni riservate a chi compie un reato, tra cui le crocifissioni e le
amputazioni delle mani. Alcuni giornalisti hanno scritto che le “atrocità
dell’ISIS provocheranno la distruzione del gruppo”, perché le reazioni dei
paesi arabi saranno dure e intense. Alcuni analisti che si occupano di ISIS da
diversi anni la pensano però in modo diverso. Credono che ci sia una logica
dietro quella violenza, cercata e voluta dai miliziani e da cui dipende la
sopravvivenza stessa dello Stato Islamico. 

L’Isis, a parere di molti opinionisti, sta cercando di
sviluppare una teoria di jihad separata dai concetti base dell’islam. Questa
teoria, include l’idea di una lotta costante tramite azioni particolarmente
brutali, anche contro musulmani, per arrivare alla “purificazione del mondo
musulmano. Si pensa quindi che quando l’ISIS pubblicizza le sue azioni brutali,
il suo obiettivo è far infuriare e suscitare orrore nei suoi nemici, creare
divisioni all’interno della coalizione che lo combatte e di coinvolgere sempre
più paesi nella guerra. 
La tesi detta e ripetuta che dovrebbe essere il
mondo mussulmano a ribellarsi a tanta crudeltà, sembra non abbia riscontri,
perché anche i mussulmani moderati, a parole, affermano di disapprovare tanta
brutalità, ma poi mancano precise prese di posizioni politiche e religiose. Si
pensa quindi che tale violenza sia, in un certo senso, premiata dai mussulmani
con atteggiamenti attendisti. In altre parole, stanno aspettando i vantaggi che
il radicalismo islamico possa ottenere nel mondo.

 

Papa Francesco
fa sentire la sua sofferenza di fonte a tanta crudeltà. “Non cessano,
purtroppo, – ha detto il Papa dopo l’Angelus – di giungere notizie drammatiche
dalla Siria e dall’Iraq, relative a violenze, sequestri di persona e soprusi a
danno di cristiani e di altri gruppi. Vogliamo assicurare a quanti sono
coinvolti in queste situazioni che non li dimentichiamo, ma siamo loro vicini e
preghiamo insistentemente perché al più presto si ponga fine all’intollerabile
brutalità di cui sono vittime. Chiedo a tutti, secondo le loro possibilità, di
adoperarsi per alleviare le sofferenze di quanti sono nella prova, spesso solo
a causa della fede che professano.” 
Le preghiere di papa Francesco servono per togliere
tanto odio dalla mente dei guerrieri dell’Isis? Noi credenti abbiamo l’arma
della preghiera e la certezza che la sofferenza dei giusti sale fino a Dio. 

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