A VOI GIOVANI L’ARTE DEL VIVERE

A VOI GIOVANI L’ARTE DEL VIVERE

Pensaci Su…
2015-05-29 08:27:00

Le persone felici voglio portare con sé il libro della propria vita, dargli un titolo, aggiornalo con vissuti nuovi, non confonderlo con altri libri. Insomma, le persone mature non lasciano che le preoccupazioni, l’ansia, la suscettibilità, la passività e la stupidità, deturpino l’armonia interiore

Le
persone felici  voglio portare con sé il
libro della propria vita, dargli un titolo, aggiornalo con vissuti nuovi, non
confonderlo con altri libri. Insomma, le persone mature non lasciano che le  preoccupazioni, l’ansia, la suscettibilità, la
passività e la stupidità, deturpino l’armonia interiore.

  

Le preoccupazioni
Necessita che voi giovani sappiate controllare alcune preoccupazioni che  non  vi
permettono d’essere liberi, di pensare, rinnovarsi con nuove idee, progetti,
attese. C’è chi sostiene che nella giovinezza non ci sono stati d’animo
negativi, che i ragazzi e i giovani passano le giornate contenti, spensierati,
senza preoccupazioni. Non è così. Ogni età ha le suoi problemi. Sono come
“ombre” che oscurano la  psiche e le
impediscono d’essere serena, contenta. Ci vuole un buon autocontrollo che
consiste nell’essere pronti ad affrontare soprattutto agli imprevisti negativi
e a non farsi ingenue illusioni sugli avvenimenti spiacevoli che si presentano
all’improvviso anche quando il tutto sembra procedere bene.

  

L’ansia. 
Questo disturbo psichico è
diffuso, fastidioso e indesiderato perché aggredisce la serenità.  E’ uno stato d’animo di cui non si conoscono
le cause, ma solo l’effetto: agitazione, tensione, mal di stomaco, sudorazioni,
palpitazioni. Purtroppo, è presente anche in voi giovani e si manifesta nella
smania di tenere sotto controllo tutto per sentirvi almeno un poco tranquilli.
Mi confidava Giorgio un giovane di 22 anni: “Non riesco mai a distendermi, non
sono mai rilassato”. Lo stato di tensione perenne, di allarme persistente, fa
di queste persone delle vere sentinelle, sempre all’erta, incapaci poi alla
sera di prendere sonno per il sopraggiungere di nuovi timori.

  

La suscettibilità. 
E’ uno stato d’animo che
compromette l’umore. Si manifesta in seguito a diverse cause: il dispiacere per
le offese ricevute, il risentimento per l’ingratitudine, l’insuccesso o perdita
di qualcosa.  Per superare o almeno
controllare la suscettibilità, è necessario che voi giovani sappiate
rapportarvi alle persone con intelligenza e libertà, coscienti che in ogni
rapporto relazionale vi può riservare incomprensioni, offese, rivalità. Gli
anni giovanili sono caratterizzati dall’ottimismo, ogni incontro rappresenta
un’opportunità per conoscere nuove persone e insieme affrontare alcune scelte.

 

 

La passività
E’ un modo di vivere che
imbriglia la mente, la pone in una condizione di blocco, d’inattività. Di qui
una condizione gregaria a qualcuno o qualcosa. Alcuni giovani attingono sicurezze
dagli altri e accusano in sé gravi scompensi nel momento in cui viene a mancare
il gruppo o l’ambiente che li sorregge. Si rifiutano di partecipare, di
relazionare. Per questi le giornate sono una sequenza d’immagini che si
susseguono nella loro testa come in una moviola: non c’è mai niente di nuovo,
tutto si ripete fino alla noia. Occorre affrontare le difficoltà serenamente e
intravvedere sempre una scia di luce oltre il buio.

 

 

La stupidità.
 
Non c’è bisogno di sondaggi particolari per
evidenziare che la stupidità da vizio è diventata virtù. Scriveva Robert Musil
nel suo capolavoro “L’uomo senza qualità”: “Non esiste una sola idea importante
di cui la stupidità non abbia saputo servirsi; essa è pronta e versatile e può
indossare tutti i vestiti della verità”. L’affermazione ci fa intendere che gli
stupidi sono pronti a tutto, non hanno logica, coerenza e decenza. Ricordo di
aver letto da qualche parte una battuta lapidaria sugli stupidi di Riccardo
Bacchelli che vale la pena riportare: “Gli stupidi impressionano, non
foss’altro per il numero!”. Mi dispiace quando la stupidità trova assenso e
esternazione in voi giovani. La stupidità nega il buon senso, ossia  quel po’ di sale che rende gradevole la vita.

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