Genitori si diventa?

Genitori si diventa?

Viene spontanea allora la domanda: genitori si nasce o si diventa? Molto spesso la
soluzione è nel mezzo, e di fronte a due alternative, quando possibile, la risposta migliore
è nella sintesi. Possiamo quindi provare a rispondere che ‘genitori si nasce e si diventa’. Si
diventa genitori perché la genitorialità è un processo dinamico, che si sviluppa nel tempo e
si nutre di tante fasi tra loro strettamente collegate. È molto diverso vivere con un neonato
di poche settimane con bisogni primari, o con un bambino di sei anni che scopre la lettura,
o con un adolescente che vuole diventare grande in fretta (ma senza grandi strumenti per
farlo).

I genitori lentamente cambiano

Durante la crescita dei figli anche i genitori lentamente cambiano e il rapporto di coppia si
modifica profondamente; pensiamo di essere noi a guidare e a indirizzare la crescita dei
figli, ma in una certa misura è la loro crescita a condurre noi, a condizionare la nostra
visione del mondo e di noi stessi. Oltre a essere in divenire continuo, la nostra relazione
con i figli si modifica senza gradualità, a volte subisce difficili accelerazioni (come nel
primo anno e in adolescenza), altre volte, per fortuna, procede con ritmi più semplici e
gestibili. Mentre si cresce assieme ai figli anche il contesto nel quale si vive cambia
velocemente; buona parte dello stile di vita e delle relazioni sono indotti dai modelli sociali
che in parte si scelgono e in parte si subiscono.

Il cammino dei genitori

Diventare genitori è un lungo cammino, fatto di salite e discese, accelerazioni e
rallentamenti; si trova spesso curve improvvise che possono aprire sia imprevedibili
panorami mozzafiato che minacciosi dirupi. Si tratta di un cammino con una meta, ma
senza un arrivo. La meta è la crescita dei figli, la loro felicità e la loro realizzazione, e deve
passare attraverso la loro graduale autonomia e indipendenza (che non significa
guadagnarsi da vivere da soli, bensì essere capaci di gestire se stessi e fare scelte
consapevoli). Ma non c’è un arrivo, perché la nostra relazione con i figli non potrà mai
cessare; anche in età adulta l’affetto e la protezione resteranno vivi e, in caso di bisogno,
potranno riattivarsi con la stessa intensità dei primi anni.

Il sentiero della genitorialità

Per camminare sul sentiero della genitorialità occorre consapevolezza e speranza: la
speranza verso l’avvenire e il divenire, la consapevolezza che ‘il camminare è più bello e
più importante dell’arrivare’ (concetto caro a Rousseau e ad altri acuti pensatori). Come
genitori amate il cammino per il cammino. Godetevi la strada che state percorrendo
mentre tenete stretta la piccola mano di colui che cammina al vostro fianco, ascoltando le
sue incredibili domande e i suoi ‘perché’, assumendo anche la sua visione del mondo che
è nuova e antica al tempo stesso. Lungo questa strada i pericoli non sono i dirupi o i
briganti, ma sono la paura di ciò che verrà, i dubbi che ci bloccano davanti ai bivi, il
desiderio di bruciare le tappe, a volte la devastante angoscia di non farcela o la voglia di
scappare e di essere altrove.

La vera risorsa

In questo cammino la vera risorsa è il figlio, lui non ha fretta di arrivare, lui vive il suo
tempo, vede i colori dove ci sono, ha paura del buio e di ciò che non può controllare.
Sembra che abbia bisogno di tanto ma, in realtà, i suoi bisogni veri sono pochissimi; tutto il
superfluo e l’inutile che lo circonda è frutto del nostro condizionamento sociale. Per
diventare genitori e camminare lungo questo sentiero dovete vedere nel figlio la guida; dal
suo comportamento saprete se la strada e il ritmo del passo sono quelli giusti, sarà lui a
dirvi l’ultima parola, perché è lui l’esperto di sé stesso. Voi siete solo maestri della sua vita,
guidi della scalata verso la vetta.

La condizione per diventare genitori

Forse c’è soltanto una condizione indispensabile per diventare genitori, che è l’essere stati
figli. È per questo, allora, che un po’ genitori si nasce. Anche i genitori si sono sviluppati
all’interno di una madre, ne sono usciti a fatica per precipitarsi a succhiarne il latte e
l’amore; anche i genitori sono diventati adulti perché qualcuno ha avuto la pazienza e la
dedizione di accompagnarli per lunghi impegnativi anni. Con il loro figlio ritrovano in sé
quel “bambino di ieri, quello che è ancora dentro di loro e che ora trova il modo di
riemergere. Nel passaggio da figli a genitori vedete con occhi nuovi anche i vostri genitori,
e vi trovate improvvisamente dalla stessa parte della riva; avete così una straordinaria
opportunità per riannodare con loro una relazione che crescendo stavate allentando.
Genitore è bello, se lo si diventa…

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