UTERO IN AFFITTO

UTERO IN AFFITTO

Pensaci Su…
2016-03-17 07:48:46

La donna è vita, amore, tenerezza, sensibilità. L’augurio più bello che faccio a tutte le donne è di non “affittare” mai il loro utero. Il loro corpo non può essere considerato un locale da affittare e la creatura che nasce un prodotto da vendere
La donna è vita, amore, tenerezza, sensibilità.
L’augurio più bello che faccio a tutte le donne è di non “affittare” mai il
loro utero. Il loro corpo non può essere considerato un locale da affittare e
la creatura che nasce un prodotto da vendere. La vita che nasce dal grembo
materno porta in sé per sempre tracce genetiche e umane della mamma. Donne
stanno profanando il tempio della vostra vita. Dite di no! ‪ 

Sento dire
castronerie da parte di chi considera un figlio un “oggetto” da produrre in un
utero affittato e lanciare nel mercato. Si vuole produrre figli affittando
uteri e poi smerciare questi bambini al migliore acquirente. L’utero in affitto
è una pratica abominevole per tre motivi: permette a chi è danaroso di
affittare l’utero di donne proletarie e disoccupate, povere; considera la donna
a stregua di una merce disponibile e manipolabile, e il corpo del nascituro
come se fosse una merce programmabile per l’acquisto da parte dell’individuo
consumatore portatore di volontà di potenza smisurata;  fa credere che la libertà sia la possibilità
per l’individuo di fare tutto ciò che vuole, a patto che possa permetterselo
economicamente. Dalla tratta degli schiavi alla tratta dei bambini prodotti. 
  • Il padrone e
    le nuove schiave 
A questi tre
motivi, che già di per sé basterebbero a liquidare l’utero in affitto come una
pratica abominevole, degna di essere avversata, se ne aggiunga un
quarto.  Ed è questo: la pratica dell’utero in affitto, ricorda le
schiave, le concubine dei ricchi che generavano ai loro sovrani figli e figlie
perché potesse stendare la sua potenza e dominio. Largo ai potenti e danarosi
di questo mondo che fanno produrre a donne povere bambini per sé.  Qualcuno ha scritto che ci sono donne e uomini
manipolati dal potere economico. Donne a servizio del padrone, schiacciate
dallo stivale del nuovo Signore neo-oligarchico e neofeudale. 
  • Emancipazione
    o mercificazione 
Nichi
Vendola vuol farci credere che emancipazione e comunismo coincidono con utero
in affitto e mercificazione dei corpi. Si confonde l’emancipazione con lo
sfruttamento della donna, la vita di un bambini che nasce da una mamma con la
fabbricazione dello stesso su commissione. Si sta , inoltre aprendo una nuova strada
commerciale: cedere il proprio utero alla signora sterile. Saranno disponibili
a cederlo alla ricca signora infeconda che desidera assicurare la prole per
l’eredità dei sudati risparmi del suo consorte. Le povere fanciulle
guadagneranno quattrini vendendo l’utero e le ovaie, del resto si tratto di
donazione di un organo, non vitale ma commerciale sì. Sconcertante, inumano! 
  • Tutto ormai
    si vende 
Le fanciulle
povere vendono già ora le bionde capigliature per le teste calve delle cocottes
che prendono marito e vogliono entrare nella buona società. Venderanno la
possibilità di diventar madri: daranno fecondità alle vecchie gualcite, alle
guaste signore che troppo si sono divertite e vogliono ricuperare le posizioni
perdute nella coppia. I figli nati dopo un innesto? Strani mostri biologici,
creature di una nuova razza, merce anch’essi, prodotto genuino dell’azienda dei
surrogati umani, necessari per tramandare la stirpe dei pizzicagnoli
arricchiti. 
  • La vecchia
    nobiltà 
La vecchia
nobiltà aveva indubbiamente maggior buon gusto della classe dirigente che le è
successa al potere. Se il signore potente era sterile, la sua signora con
l’assenso del marito padrone si faceva inseminare dal fusto più prestante del
castello. Ora la scienza ha aperto altre strade: la signora commissiona la
nascita dentro il mercato di vite umane. Se poi si tratta di coppie omosessuali
quattrinose i due lui commissionano un figlio e quando nasce gli regalano la
prestigiosa paternità. Il quattrino deturpa, abbrutisce tutto ciò che cade
sotto la sua legge implacabilmente feroce. Dimenticavo di confutare il pensiero
di quelli che sono favorevoli all’utero in affitto. Sostengono il valore della
vita che nasce, non importa dove e come. Chiedo scusa se faccio presente agli
stessi che l’aborto è una vita che chiede di nascere: perché sopprimerla?

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