Ragazzi, sostate in voi stessi

Ragazzi, sostate in voi stessi

Pensaci Su…
2018-02-28 21:02:56

dal libro: Tracce di Moralità di don Chino Pezzoli

Noi adulti consegniamo, a voi ragazzi e ragazze, la
fiaccola della vita, da portare  lontano
nel tempo. Siamo consapevoli del valore morale della sincerità, che sosteniamo
nelle conversazioni e esigiamo sia presente negli altri, specie in voi giovani.
Desideriamo che la persona non menta, sia se stessa e si presenti leggibile.
Essere veri e affermare con le azioni questa virtù è necessario per non cadere
nella trappola delle maschere acquistate al mercato delle apparenze. Crescete,
purtroppo, alla scuola dei media, che vi suggeriscono come dovete vestirvi,
cosa mangiare, dove passare il tempo libero, quale musica ascoltare, e tutte le
diverse mode da seguire per essere al passo con i tempi. In questo modo
rischiate di far parte di questo unico gregge senza accorgervene. Siete, in un
certo senso, “rifatti”, cioè voluti, in un certo modo, dal grande potere
economico e quindi sempre alla ricerca di soddisfare tanti bisogni indotti. Il
verbo voglio ha sostituito il verbo devo. Forse sarà utile che vi fermiate… in
voi stessi.
      

Un “viaggio”
in noi stessi

Conoscerci è il pilastro fondamentale e insostituibile
della sincerità. Solo chi conosce se stesso e sosta in compagnia dei suoi
ricordi, pensieri e desideri è vero, autentico. Senza la conoscenza di sé,
rischiamo di essere contagiati, alterati, modellati in serie. Eppure anche voi
non siete convinti e vi affidate al susseguirsi di immagini e parole sfornate
dai social network. 
Avete tante nozioni depositate nell’archivio della
vostra mente, ma pochi pensieri, poche idee e finite per conoscere una parte di
voi “costruita”, plagiata. Che fare? Per esempio, un utilissimo viaggio in se
stessi per conoscersi di più. Un percorso che prevede una sosta nel mondo
interiore per decidere le scelte e i comportamenti. Chiediamoci sovente se ci
rapportiamo al nostro essere, alla nostra identità fatta di scelte, di vissuti,
o se cogliamo in noi solo bisogni indotti. La risposta dovrebbe essere sempre
dubbiosa, incerta, per non interrompere l’analisi. Spesso ci conosciamo solo
parzialmente o come gli altri dicono di conoscerci.

Il nostro
“sé” evolve

Il nostro sé, del resto, non è come
un capolavoro artistico completato, da valutare, ammirare, ma occorre di
continuo riconoscerlo e ascoltarlo. Scrive Nadia, di diciotto anni sul suo
diario: “Non so chi sono, un mese fa affidavo a queste pagine alcuni pensieri,
desideri e emozioni. Ora sembra che il cancellino abbia eliminato tutto. Colgo
altro, persino la faccia del mio grande amico Roberto è scomparsa dallo schermo
della mia mente. Insomma, c’è altro e penso che fra un po’ di tempo ci sarà
altro ancora…”. Ci vorrebbe un “navigatore interiore” che ritrae i nostri nuovi
pensieri, le improvvise emozioni. Siamo purtroppo alienati dai richiami esterni
che propongono percezioni ed emozioni forti e totalizzanti. Sicuramente è più
immediato e facile dipendere dai molteplici messaggi esterni e disinnescare
questo “navigatore interiore” che visiona, in tempo reale, i pensieri, gli
stati d’animo e quel susseguirsi di stimoli verso il bene. (dal libro: Tracce
di Moralità di don Chino Pezzoli).

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