QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : Il venditore di tessuti

QUEL PICCOLO MONDO DI IERI : Il venditore di tessuti

L’opinione di Don Chino
2018-12-19 18:28:08

“I ricordi che ci riportano nel passato hanno qualcosa
da suggerirci, da insegnarci. Conservano esperienze, desideri raggiunti, ideali
che solo il futuro ha potuto accertare. Nel mio piccolo mondo di ieri, povero
di cose e ricco d’umano, ho conosciuto persone, vissuto fatti che hanno
lasciato in me il desiderio di correre verso il futuro con in mano la fiaccola
accesa.”
Don Chino
Pezzoli

 

IL VENDITORE DI TESSUTI

Un
tempo per le vie del paese, si poteva ascoltare il richiamo degli ambulanti,
che propagandavano merci sia in acquisto che in vendita: chi ha uova da
vendere, chi ha da vendere frutta, verdura oppure stoffe, aghi, o
pettinini, o spagnolette di cotone.

Il
banditore o commerciante, si fermava agli angoli delle strade, suonava il suo
tamburo o la cornetta, per richiamare l’attenzione dei cittadini e, dopo due o
tre lunghi e acuti squilli di cornetta o di rullo del tamburo, nel più rigoroso
linguaggio dialettale locale dava libero sfogo ai polmoni, gridando ai quattro
venti la mercanzia che portava appresso.

Decantare
la merce era un mestiere che spesso si tramandava da padre in figlio. Quando si
percepiva la voce del banditore le donne aprivano le finestre o i balconi o
uscivano sull’uscio di casa. La maestria stava non solo nel modulare il tono di
voce, ma anche nello scegliere il crocevia dove il richiamo, forte e chiaro, si
propagava in modo uniforme così da non affaticare troppo le sue corde vocali.

Alcuni di questi ambulanti di stoffe si trovano ancora
nei mercati settimanali ma con caratteristiche diverse da quelli di un tempo. I venditori ambulanti
preferiti dalle donne; vendevano scampoli e stoffe pregiate che le tessitrici locali
realizzavano raramente con i telai. Alcuni venivano anche dai paesi vicini e
giravano per le strade a piedi o con un carrettino spinto a mano portando sopra
dei rotoli di semplici tessuti, tipo: tela bianca, mussola, cretonne, batista,
lino e percalle.

Erano tessuti che servivano per confezionare camicie,
biancheria intima e abiti da donna, per cui spesse volte erano le sarte che
suggerivano alle clienti qualità, tipo e colore del tessuto da acquistare.
All’inizio di ogni strada richiamavano l’attenzione della gente con frasi
fiorite o scherzose del tipo: Chi vuole la mussola!”, “Tela, tela di
mussola e lino”, “Beato a chi ha i soldi!”. Le donne riconoscendo gli ambulanti
da queste frasi decidevano se uscire di casa per vedere cosa portava quel giorno
quel venditore di stoffe.

 L’ambulante aspettava
che si avvicinasse qualcuno per iniziare l’esibizione folcloristica, fatta di
gesti ed espressioni dialettali d’origine, per piazzare la sua mercanzia; se
insieme alle mamme c’erano delle belle ragazze in procinto di sposarsi, allora
la recita era di alto livello perché si potevano piazzare diverse quantità e
qualità di tessuti.

Non esitava ad aprire il tessuto, svolgendolo dal
rotolo, per mostrare qualità, morbidezza e purezza dello stesso; a volte lo metteva
sulle spalle dell’acquirente affinché potesse convincersi del colore o della
fantasia in funzione di quello che si doveva cucire: una gonna, un grembiule),
un corpetto, una camicia, una sottana, due tre mutande, uno scialle grande.

Prima del taglio, si assisteva alla contrattazione del
prezzo del tessuto per metro lineare. Lui partiva sempre da un prezzo
altissimo, la cliente lo guardava in faccia con l’aspetto burbero e lo riduceva
a un terzo. A questo punto iniziava il teatrino: lei faceva finta di non essere
interessata, prendeva sotto braccio la figlia e se ne andava; lui la chiamava
cercando di spiegare che il prezzo era giusto per quel tessuto e che poteva
fare solo qualche piccolo sconto; lei, sempre tutta sostenuta, confermava la
proposta fatta; lui iniziava a ritoccare il prezzo; lei faceva finta di
ritornare; lui……… e così via, fino a quando non si mettevano d’accordo.

Solo a questo punto il mercante dopo aver preso le forbici, tagliava la
quantità di tessuto richiesto, prendendo come riferimento il proprio braccio
che in passato equivaleva a 60 cm. Circa. Non mancavano da parte dell’ambulante
le solite affermazioni che volevano rassicurare il cliente che aveva fatto
l’affare. Dopo aver incassato i soldi, salutava la cliente e le assicurava che
la settimana prossima sarebbe ritornato con altre stoffe di valoro.  

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