ONESTA’

ONESTA’

Pensaci Su…
2018-05-23 18:16:08

Tratto dall’ultimo libro di Don Chino ” Tracce di moralità ”

Un valore intellettuale

 Nel mondo dei cosiddetti
intellettuali, c’è un valore sempre più raro e ormai in via di estinzione:
l’onestà intellettuale. In altre parole, gli studiosi non sono più onesti in
ciò che dovrebbe caratterizzare il loro modo di essere, la loro attitudine complessiva
nei confronti del reale, e, di conseguenza, in relazione alla loro
specializzazione: che sia l’arte, la narrativa, la saggistica, la critica
letteraria, cinematografica, artistica oppure il giornalismo e così via. Non
sono onesti nel loro modo di porsi davanti ai fatti, alle opinioni; di
conseguenza, non sono corretti nei confronti della loro disciplina. Questo
avviene perché, a monte, non sono onesti come persone. Un giornalista
televisivo che cominci il suo
servizio mettendo il proprio giudizio davanti alla spiegazione oggettiva del
fatto su cui deve riferire, peraltro ampiamente manipolato, ribaltato rispetto
alla realtà, è uno dei tanti esempi di disonestà intellettuale.

Gli opinionisti e critici  

Alcuni
opinionisti, narratori e critici sono disonesti non perché sono ignoranti,
stupidi e nemmeno perché sono brutti e cattivi per destino o per vocazione: Lo
sono perché avidi e vanitosi. Di conseguenza, per appagare la propria brama si
fanno mettere il guinzaglio e sono disposti, dietro compenso, a comunicare
notizie false, non obiettive, non documentate e parziali. Siccome viviamo in un
mondo di individui asserviti, questa è la regola vigente, fra quei cosiddetti
intellettuali che contano. La notizia della disonestà intellettuale finisce per
non stupire più, o meglio per passare del tutto inosservata. Non ci si fa più
caso e dunque, non ci s’indigna più. Il fatto che la giornalista di qualsiasi
rete televisiva ci “passi” le notizie edulcorate e manipolate secondo lo schema
gradito al potere, sembra ormai normalissimo, anzi, non vi si scorge nemmeno
più, ormai, alcuna disonestà. Del resto, quel che fa lei, lo fanno tutti. Sia
l’informazione della stampa, della radio e della televisione sono appiattite,
omologate secondo i desideri dei poteri finanziari che manovrano le marionette
nel teatrino della globalizzazione.
 

La medicina ufficiale 

Un discorso
analogo va fatto per le cattedre universitarie, per le case editrici, per la
critica e le mostre d’arte, i concerti musicali, il teatro, il cinema, lo sport
e ogni genere di spettacolo; senza dimenticare il settore scientifico, la
sanità pubblica e privata, la ricerca, la sperimentazione, l’innovazione
tecnologica.
Nel caso
della sanità e dei colossi dell’industria farmaceutica, il pensiero unico ha
decretato la criminalizzazione di qualsiasi forma di medicina alternativa (a
dispetto dell’evidenza, e cioè del fatto che, da sempre, popoli interi, come
quelli dell’India, si curano mediante la medicina naturale): pure, se un malato
di cancro muore dopo aver rifiutato le cure ospedaliere, basate sulla
chemioterapia ed essersi affidato alla medicina delle Cinque leggi biologiche
di Hamer, immediatamente si leva un
immenso clamore mediatico per sottolineare le imperdonabili responsabilità
delle medicine “non scientifiche”, tacendo bellamente il fatto che, secondo
stime prudenti, una parte delle malattie sono provocate dalle cure stesse della
medicina accademica e ufficiale.
 

Il terrorismo estremista 

L’onestà
intellettuale va tenuta presente anche nelle politiche internazionali. Non
conosciamo abbastanza quale siano l’origine e le vere cause del terrorismo
mondiale. In queste stragi sono implicate le grandi potenze mondiali economiche
e politiche? C’è chi nutre dubbi e chi avanza certezze. C’è chi, inoltre,
sostiene che negli attentati sanguinosi di Charlie
Hebdo
, del Bataclan, di Nizza, di
Barcellona e altre, ci sia anche, direttamente o indirettamente, la longa
manus
dei servizi segreti europei e mondiali, i quali perseguono da anni
obiettivi economici (non ufficiali e inconfessabili) nel teatro nordafricano e
in quello mediorientale. Se ciò fosse vero, ci troveremmo di fronte a una nuova
shoah, di fronte alla quale dovremmo
tutti inorridire e reagire per conoscere i veri responsabili. La nostra storia
non può ancora una volta essere “macchiata” della più disonesta e
insopportabile vigliaccheria, che baratta la vita umana con gli interessi
economici. Questo sporco scambio non è nuovo, già i nazisti lo adottarono,
mandando nei forni crematori migliaia di ebrei per motivi prettamente
economici.

 

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