I PARADISI FISCALI… e i potenti sui troni

I PARADISI FISCALI… e i potenti sui troni

Pensaci Su…
2016-04-14 09:45:40

Una super-inchiesta giornalistica internazionale ha scoperchiato la cassaforte dei paradisi fiscali. Ma che cosa sono questi «paradisi»? Sono paradisi degli evasori fiscali
Una super-inchiesta
giornalistica internazionale ha scoperchiato la cassaforte dei paradisi
fiscali. Ma che cosa sono questi «paradisi»?   Sono
paradisi degli evasori fiscali. Si tratta di Paesi che attirano capitali
stranieri allettandoli (per esempio) con un prelievo minimo, o addirittura
nullo, in termini di tasse sui depositi bancari, e in più offrono (di solito)
anche una serie di «servizi» accessori, leciti o illeciti, e in particolare una
bassa tassazione anche per tutte le altre attività finanziarie ed economiche,
la discrezione sui nomi dei depositanti, e il rifiuto di collaborare con le
autorità dei Paesi d’origine per identificare i titolari dei depositi e
stanarli, perfino se si tratta di trafficanti di droga o terroristi. 

Tutti si difendono da accuse che – tra l’altro – non sono state ancora
formulate, dal momento che aprire conti all’estero non costituisce di per sé
reato. “Non possiedo alcuna società off shore, né alcun conto estero e,
soprattutto, non ho commesso alcun illecito”, rispondono in coro.  
Mi siano
permesse alcune riflessioni
Il nuovo
filone di grandi evasori ed elusori che hanno “delocalizzato”
le tasse in quel di Panama è solo la punta dell’iceberg di quello che potrebbe
essere definito il più grande conflitto d’interessi della storia. L’evasione e
l’elusione fiscale sono un malcostume internazionale. 
Ma non scandalizziamoci troppo, Il
sistema fraudolento che alimenta gli ingranaggi dei paradisi fiscali coinvolge,
in primis, quei politici o quegli uomini di potere che dovrebbero controllare quelle operazioni che informano in anticipo
il trattamento di questioni fiscali internazionali: in concreto le lettere di
intenti emesse da un Paese che forniscono a una società chiarimenti sul modo in
cui sarà calcolata l’imposta. Sulla base di queste informazioni o “ tax ruling”
le multinazionali (controllate in diversi Stati) scelgono la destinazione più
vantaggiosa dell’imponibile. 
Panama è sempre stato il Paese dei
balocchi degli elusori fiscali, tanto quanto
il Lussemburgo: possiede una delle giurisdizioni più opache, non ha
praticamente siglato alcun accordo di scambio delle informazioni. È storicamente
utilizzato per creare scatole off-shore su cui banchettano, appunto, evasori,
trafficanti di droga, di armi e politici corrotti. 
Se tutti sanno tutto, perché gli Stati compromessi non intervengono? Il
motivo va forse cercato negli interessi sia economici che di potere. In altre
parole, chi possiede le informazioni e
ha il potere di distruggere o meno una personalità politica, piuttosto
che un imprenditore non lo fa perché lui stesso è colluso. Le notizie si
pubblicano e fanno effetto al momento, poi tutto tace.

  

In questo modo i grandi evasori fiscali di molti Paesi sono coloro che
detengono il potere sia politico che economico. Che fare, si domanda il
cittadino comune? La risposta è solo una: i cittadini che paghiamo le tasse
fino all’ultimo centesimo siano consapevoli di questo maltolto. I potenti di
questo mondo depositano i loro ingenti capitali nei Paradisi Fiscali per essere
tassati meno. Il vangelo dice che i potenti sarebbero stati rovesciati dai loro
troni. 
A quanto sembra ci stanno saldi… 

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