I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – William Shakespeare

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – William Shakespeare

L’opinione di Don Chino
2016-03-03 07:48:09

Poeta e drammaturgo inglese, nasce a Stratford-upon-Avon nel 1564 e muore nel1616 nella stessa città inglese.
E’ considerato dalla critica come una
delle più grandi personalità della letteratura di ogni tempo e di ogni paese.
Ad uno sguardo storico più ravvicinato, invece, viene catalogato come uno degli
esponenti principali del rinascimento inglese. 

Dal punto di vista
strettamente biografico, di Shakespeare si sa ben poco. Oltre a mancare dati
certi sulla sua vita, innumerevoli fatti ed aneddoti circolano, com’era facile
prevedere, intorno alla sua figura. Aneddoti perlopiù destituiti da ogni
fondamento. In questa selva di informazioni, da tempo gli studiosi hanno
cercato di fare chiarezza, giungendo a poche ma quasi certe notizie fondate. 
Nel 1582 lo scrittore
sposa Anne Hathaway, bella ragazza di umili origini, proveniente da una
famiglia contadina. Anne darà al drammaturgo ben tre figli di cui gli ultimi
due gemelli.  Purtroppo uno di essi a
soli undici anni, decede. Intanto, William ha già intrapreso con decisione la
scelta di vivere per il teatro. Non solo si dedica anima a corpo all’attività
di attore, ma spesso scrive da solo i testi, tanto che dopo qualche anno può
già vantare una cospicua produzione. 
Trasferitosi a Londra, nel giro di
qualche tempo si conquista una discreta fama. La pubblicazione di due poemetti
d’amore, “Venere e Adone”
(1593) e “Lucrezia violentata” (1594), nonché dei “Sonetti”
(editi nel 1609 ma in circolazione già da tempo) lo consacrarono poeta
rinascimentale versatile e piacevole. 
Difficile inquadrare
la sua notevole produzione artistica, che annovera drammi storici, commedie e
tragedie, anche a causa della rilettura successiva dei suoi lavori ad opera dei
letterati romantici che videro profonde assonanze tra la loro ricerca estetica. 

Indubbiamente sono
presenti, soprattutto nelle grandi tragedie, temi e personaggi che preludono
all’esperienza romantica, ma l’originalità del grande artista inglese va
cercata maggiormente nella grande capacità di sintesi delle diverse forme
teatrali del suo tempo in opere di grande respiro ed equilibrio dove il
tragico, il comico, l’amaro, il gusto per il dialogo serrato e per l’arguzia,
sono spesso presenti in un’unica miscela di grande efficacia. 
“Le gioie violente hanno violenta fine, e muoiono nel loro trionfo, come il
fuoco e la polvere da sparo, che si distruggono al primo bacio. Il più squisito
miele diviene stucchevole per la sua stessa dolcezza, e basta assaggiarlo per
levarsene la voglia. Percio’ ama moderatamente: l’amore che dura fa così”
. (
W.Shakespeare
)

 

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