I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’: RAUL FOLLEREAU

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’: RAUL FOLLEREAU

L’opinione di Don Chino
2015-08-28 07:51:31

Nel 1935 durante un safari in Africa, il giovane e promettente giornalista Raul Follereau viene a contatto per la prima volta con la terribile realtà dei lebbrosi
Nel 1935 durante un safari in Africa, il giovane e promettente giornalista Raul Follereau viene a contatto per
la prima volta con la terribile realtà dei lebbrosi. La jeep con la quale viaggiava si ferma presso uno stagno: in quel
momento dal fitto della foresta emergono i lebbrosi, dai visi impauriti e dai corpi distrutti e rovinati dalla malattia, con un disperato bisogno di cibo. Questo incontro cambia la sua vita. 

Scioccato da ciò che ha visto, Raul
Follereau decide di fare qualcosa per quei “sepolti vivi”. 
Nel 1946  fonda L’Ordine della Carità
che diverrà in seguito la Fondazione Raoul Follereau. Raccoglie i soldi  nelle sue conferenze viene finalmente
inaugurata ad Adzopé (Costa
d’Avorio) la città dei lebbrosi con
laboratori, radio, cinema, e tante piccole case al limitare della foresta. I primi malati escono
così dall’emarginazione in cui da secoli erano tenuti, molti altri li
seguiranno. 
Rendendosi conto che la realtà dei
lebbrosi del mondo era molto maggiore di quella vista a Adzopé, Follereau decide di compiere il giro del
mondo, dall’Africa all’Asia, passando per le isole dell’Oceano
indiano, in tre anni Raoul si rende conto
di quanto  fosse enorme e terribile il
problema dei lebbrosi a livello mondiale. 
“Nel secolo XX del
cristianesimo ho trovato lebbrosi in prigione, in manicomio, rinchiusi in cimiteri dissacrati, internati nel deserto con filo
spinato attorno, riflettori e mitragliatrici. Ho visto le loro piaghe
brulicare di mosche, i loro tuguri infetti, i guardiani col fucile. Ho visto
un mondo inimmaginabile di orrori, di dolore, di disperazione “. (Raul
Follereau)

 

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