I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – CONFUCIO

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – CONFUCIO

L’opinione di Don Chino
2015-10-22 11:35:12

Confucio è stato il primo ideatore e promotore di un pensiero filosofico cinese. Visse in Cina verso il 551 a.C. – 479 a.C. Il suo insegnamento può essere sintetizzato come “il tentativo di elaborare una concezione etica dell’uomo nella sua integralità e universalità”,
Confucio
è stato il primo ideatore e promotore di un pensiero filosofico cinese. Visse
in Cina verso il 551
a.C. – 479
a.C. Il suo insegnamento può essere
sintetizzato come “il tentativo di elaborare una concezione etica
dell’uomo nella sua integralità e universalità”, vale a dire,
s’impegnò nel tratteggiare alcuni principi perché gli individui siano “essere
umani”: realizzino se stessi e una società umana  prospera e armoniosa. 

Confucio si
considerava un uomo che si limitava a recuperare gli insegnamenti degli antichi
maestri elaborandoli e rielaborandoli in funzione di quelle che gli sembravano
essere le reali esigenze dell’uomo. Così Ren, che originariamente
indicava l’atteggiamento virile e marziale di un eroe, acquisì con Confucio un
senso etico riferito all’uomo considerato nel complesso delle sue relazioni
morali, con gli altri e con sé stesso, così fortemente ribadito da divenire “la
pietra angolare dell’umanesimo cinese”.

 

Allo stesso modo l’espressione “gentiluomo” (Junzi),
figura simbolo dell’incarnazione della più alta virtù, non indica più, con
Confucio, l’appartenenza al più alto rango sociale ma si riferisce a
un’aristocrazia puramente etica, spogliata di qualunque connotazione sociale. 
il gentiluomo “predica
solo quel che pratica”; “arricchisce il proprio sapere grazie alla letteratura
e si disciplina grazie a i riti”; “porta alla luce ciò che c’è di buono nella
gente, non quel che c’è di cattivo”; “stringe amicizia grazie alla sua cultura
e con gli amici sviluppa la sua umanità”; “cerca l’armonia, ma non la
conformità”; “mostra autorità, ma non arroganza”, e ovviamente rispetta i riti
(usanze civili, convenzioni morali e comune senso del pudore) e i propri
genitori.

 

Confucio disse: “La vera sapienza consiste nel riconoscere di sapere quello che si sa
e di non sapere quello che non si sa. Mettetemi insieme a due persone a caso,
avranno certamente qualcosa da insegnarmi. Le loro qualità mi faranno da
modello e i loro difetti mi saranno da ammonimento”.

 

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