I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Coco Chanel

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Coco Chanel

L’opinione di Don Chino
2017-02-24 13:17:59

Coco Chanel, ( pseudonimo di Gabrielle Bonheur) nacque a Saumur il 19 agosto 1883, morì a Parigi il 10 gennaio 1971.

Coco Chanel, ( pseudomino di Gabrielle Bonneur ) nacque a saumur il 19 agosto 1883, morì a Parigi il 10 Gennaio 1971. E’ stata una celebre stilista francese, capace con la sua opera di rivoluzionare il concetto di femminilità e di imporsi come figura fondamentale del fashion design e della cultura popolare del XX secolo. Ha donfato la casa di moda che porta il suo nome.

Chanel
continua ad affascinare ancora oggi. Non è necessario essere una grande regina
per entrare nell’alveo della storia: a volte le grandi gesta vanno lasciate
alle altre e, per essere ricordate nel tempo, è sufficiente sdoganare un
tessuto sportivo come il jersey per la moda quotidiana e inventarsi una piccola
giacca nera. È il caso noto della stilista francese Coco Chanel, che persistette
sulle passerelle sotto l’egida di Karl Lagerfeld, e che continua ad affascinare
schiere di pulzelle grazie alla sua vita avventurosa.

È stata una donna che ha saputo mettersi in gioco: dopo aver chiuso la
casa di moda allo scoppio della seconda guerra mondiale, è ritornata in scena a
settantuno anni, affrontando i critici impietosi delle riviste di moda e i
lazzi di chi la credeva ormai vecchia e finita. Ma, come una virago, è tornata
a trionfare, prima in America, poi di nuovo in Europa. Perché la moda passa, ma
lo stile no.

I libri scritti sulla Chanel, raccolgono le sue confidenze negli ultimi
dieci anni di vita: racconti intimi dal taglio introspettivo, che solo studiosi
dell’animo umano potevano mettere in atto raccontando le gesta di questo
gigante della moda, che in realtà era una personalità volitiva ma fragile,
racchiusa in un piccolo e atletico corpo.

La Coco bambina subisce l’imprinting dell’abbandono paterno, e questo
dolore non lo dimenticherà mai. Le sue relazioni più importanti sono con figure
protettive, uomini che l’aiutano a maturare e a far fruttare il suo innegabile
talento (quel fervore artigiano che non la lascerà mai, complici le forti mani
da lavoratrice eredità della sua origine contadina), ma che pure le consentono
di apprendere il più possibile e districare il grumo di emozioni e di grande
energia che si porta dentro, contribuendo a generare così la sua direzione.

Imperterrita, la Coco veleggia nel bel mondo, conquistando con il suo
stile tutto personale le grand dames che, per stare al passo con lei, non
esitano a gettare nel dimenticatoio le crinoline e i lunghi treccioni, tagliati
di netto per portare i mitici chapeaux. Grazie all’amica Misia respira i
tormenti degli artisti; frequenta Djagilev e Picasso, e va instancabile a
caccia di oggetti straordinari che nutrano visivamente i suoi  desideri più profondi.  Il suo credo assoluto è votato alla comodità,
ama molto lo sport e soprattutto i cavalli; è qui che nasce la passione per le
uniformi. 

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