I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Audrey Hepburn

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Audrey Hepburn

L’opinione di Don Chino
2017-06-08 07:58:04

In occasione dell’anniversario di nascita, vi raccontiamo la storia di Audrey Hepburn,

In occasione dell’anniversario di nascita, vi raccontiamo la
storia di Audrey Hepburn, una delle dive più amate di sempre e una delle
attrici che più ha influito non solo sulla storia del cinema, ma anche dello
spettacolo, dell’arte e della cultura 
vera propria icona di stile ed eleganza.

Audrey Kathleen Ruston nasce il 4 maggio 1929 a Bruxelles da
padre banchiere inglese e da madre baronessa olandese. Cresciuta tra Belgio,
Regno Unito e Paesi Bassi, dove visse sotto il regime nazista. Da bambina
frequentava la scuola di ballo e sognava di diventare una danzatrice. Durante
la guerra lei e la sua famiglia hanno sofferto molto la fame, e la sua figura
snella, secondo molti, deriva da questo periodo vissuto tra stenti e
privazioni.

Nel 1940 i tedeschi invasero Arnhem. Durante la guerra la
Hepburn cambiò il suo nome in Edda van Heemstra, a causa del suono
“inglese” del suo nome considerato pericoloso.

Durante la carestia dell’inverno 1944, la brutalità crebbe e
i nazisti confiscarono le limitate riserve di cibo e carburante della
popolazione olandese. Senza riscaldamento nelle case o cibo da mangiare, la
popolazione moriva di fame o di freddo nelle strade. Sofferente per la
malnutrizione, la Hepburn sviluppò diversi problemi di salute e l’impatto di
quei tempi difficili avrebbe condizionato i suoi valori per il resto della
vita.

I Paesi Bassi vengono liberati il 4 maggio 1945, giorno del
suo sedicesimo compleanno. Anni dopo, parlando della liberazione di Arnhem, la
Hepburn dirà: “l’incredibile sensazione di conforto nel ritrovarsi liberi, è
una cosa difficile da esprimere a parole. La libertà è qualcosa che si sente
nell’aria. Per me, è stato il sentire i soldati parlare inglese, invece che
tedesco e l’odore di vero tabacco che veniva dalle loro sigarette”.

Dopo il conflitto soggiornò per tre anni ad Amsterdam, dove
continuò i suoi studi di danza, Audrey Hepburn si trasferì poi a Londra nel
1948. Nella capitale inglese prese lezioni da Marie Rambert, insegnante di
danza che contava tra i suoi allievi il famoso ballerino Vaclav Nižinskij. La
Rambert spiegò alla futura attrice che, a causa della sua altezza (circa 1
metro e 67) e della malnutrizione sofferta durante il periodo bellico, le sue
chance di diventare una prima ballerina erano minime. Forse anche in seguito a
questa dichiarazione, la Hepburn decise di tentare la carriera di attrice.

Recitò nel  film
“Sabrina” di Billy Wilder, con Humphrey Bogart che la consacra come star di
Hollywood. Non solo bella: Audrey Hepburn era un’ottima attrice, dal grande
talento, tanto da venir ricercata da tutti i registi dell’epoca. Arrivano così
film diventati pietre miliari del cinema come “Arianna”, “Colazione da
Tiffany”, “My fair lady”, “Verdi dimore”, “Guerra e pace”, “Come rubare un
milione di dollari e vivere felici”, “Storia di una monaca”, “Robin e Marian”,
“Due per la strada”, “Cenerentola a Parigi” e tanti altri.

Finita la carriera, dedica il resto della sua vita al
volontariato, tanto da divenire ambasciatrice UNICEF. Il 20 gennaio 1993 Audrey
muore di cancro al colon all’età di 64 anni presso Tolochenaz, in Svizzera.

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