I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Abraham Lincoln

I GRANDI MAESTRI DELL’UMANITA’ – Abraham Lincoln

L’opinione di Don Chino
2016-06-08 15:00:27

Abraham Lincoln nacque nel 1809 a Hodgenville, nel Kentucky, ma nel 1816 si trasferì con la famiglia nell’Indiana.
Abraham Lincoln nacque nel 1809 a Hodgenville, nel Kentucky, ma nel 1816 si
trasferì con la famiglia nell’Indiana. Il giovane Abraham iniziò la sua strada
come autodidatta, essendo i suoi genitori illetterati, intraprese gli studi di
legge e divenne avvocato. Insediatosi nell’Illinois, fu membro del Parlamento
di quello Stato tra il 1834 e il 1841e deputato, dal 1847 al 1849, alla Camera
dei rappresentanti.
Avendo aderito nel 1856 al Partito repubblicano, emerse sulla scena pubblica
nazionale per la sua opposizione alla richiesta degli Stati del Sud di poter
estendere la schiavitù nei territori dell’Ovest, che egli voleva riservati ai
colonizzatori bianchi. La sua posizione era ispirata alla moderazione: temendo
la rottura dell’Unione, pur essendo per principio contrario alla schiavitù,
pensava che la via più saggia fosse non già la sua abolizione, ma il suo
contenimento.
L’elezione di Lincoln a presidente nel 1860 venne considerata, ciò nonostante,
intollerabile dai Sudisti, divisi dai nordisti non solo dalla questione della
schiavitù ma anche dalla politica economica, che essi volevano orientata in
senso liberistico (liberismo)
così da favorire l’esportazione dei prodotti delle loro piantagioni, mentre il
Nord richiedeva una politica protezionistica a difesa dell’industria nazionale.

Tra il dicembre 1860 e il febbraio 1861 gli Stati del Sud misero in atto la secessione
dall’Unione, iniziata dalla Carolina del Sud, costituendo una propria
Confederazione. Nell’aprile 1861 i sudisti diedero inizio alla guerra civile (guerra di
Secessione
) attaccando Fort Sumter. L’obiettivo del presidente
divenne sin dagli inizi quello di assicurare a ogni costo la sopravvivenza
dell’Unione, stroncando la secessione. Il conflitto fu lungo e terribile e
provocò enormi perdite umane e devastazioni. Nonostante la grande superiorità
del Nord in uomini e mezzi, il Sud resistette vigorosamente.
I primi anni della guerra furono per il presidente un periodo di grandi
incertezze, causate in primo luogo dalla difficoltà di trovare generali all’altezza
della situazione. Per indebolire gli avversari, nel gennaio 1863 Lincoln
proclamò l’abolizione della schiavitù nei soli Stati scissionisti. Nel 1863 la
guerra prese un andamento via via più favorevole al Nord,  il Sud, estenuato, si arrese nell’aprile 1865.
Lincoln nello stesso anno 1865, avrebbe stabilito l’abolizione della schiavitù
in tutta l’Unione americana.  
La vittoria fu il frutto sia della mobilitazione su vasta scala delle risorse
del Nord sia dell’azione di governo di Lincoln, il quale non esitò a mettere in
atto misure di emergenza per mantenere la compattezza dell’Unione, arrivando
anche a limitare le libertà civili. Il presidente manifestò apertamente le sue
idee democratiche e la sua apertura in particolare alle esigenze dei lavoratori.
Verso il Sud sconfitto Lincoln era intenzionato a seguire una politica di
riconciliazione nazionale e non di vendetta, ma il 14 aprile 1865 fu
assassinato in un teatro di Washington da un attore sudista.

“Così
come non vorrei essere uno
schiavo,
così non vorrei essere un
padrone.
Questo esprime la mia
idea
di
democrazia
(
Abraham Lincoln).

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