Freno alle dipendenze

Freno alle dipendenze

Pensaci Su…
2018-08-30 18:07:32

Tratto dall’ultimo libro di Don Chino ” Tracce di moralità ”

Freno alle dipendenze  

La sobrietà
tiene sotto controllo le dipendenze, che sono molte e alle quali si trovano,
per lo più, giustificazioni di ogni tipo. Al di là dell’abuso di sostanze
stupefacenti, problema così diffuso da non fare più notizia, ci sono altre
dipendenze, tipiche della società dei consumi. Eccone alcune: il cibo, che se
non è assunto in modo controllato diventa un bisogno compulsivo; il cellulare,
che sta con noi ovunque e favorisce la “sindrome del volto basso”; internet,
che ci fa stare ore e ore nel mondo virtuale, facendoci perdere il contatto
umano; il divertimento, che spesso diventa sballo; i soldi, che assorbono tutte
le energie e lasciano tanto vuoto interiore.

Il cibo

Sono in aumento i giovani obesi, che non capiscono l’espressione “sobrietà
del cibo”. Eppure alcuni alimenti, tra cui quelli più “piacevoli” come la
pizza, le patatine fritte o il cioccolato, possono creare, a lungo andare,
problemi al sistema di regolazione della sazietà, perché mandano in “tilt” specifici
segnali ormonali che portano a interrompere la nutrizione quando siamo sazi.
Studi recenti hanno cercato capire se è giusto parlare di un vero e proprio
meccanismo di dipendenza alla base di certe abitudini alimentari molto
difficili da correggere. La risposta è stata affermativa: alcuni cibi innescano
nel cervello gli stessi meccanismi di “benessere” prodotti dalle sostanze
stupefacenti. La cura prevede una sobrietà alimentare: si mangia per vivere e
non si vive per mangiare.

Il cellulare

Il telefonino
può sviluppare una vera e propria forma di dipendenza, definita anche
“cellularomania” o “cellular-addiction”.
Lo sviluppo del mercato della telefonia mobile ha avviato profonde
trasformazioni sociali e una nuova relazione con implicanze psicologiche. Il
telefonino, uno strumento alla portata di tutti, in ogni luogo e ora, assolve “funzioni
relazionali e sociali veloci, ma con implicanze percettive deboli”.
Il
rischio è che diventi il principale modo per gestire le relazioni sociali. Ne
consegue pertanto che la comunicazione telefonica diventi un sostituto della “comunicazione reale”,
che lo strumento tecnico prenda il sopravvento e finisca per sostituirsi alla
realtà, creando e alimentando un’equazione “comunicazione telefonica uguale a
comunicazione reale. Vale anche per questo aggeggio l’appello alla sobrietà o,
meglio, all’uso moderato per non compromettere nella nostra mente la funzione
percettiva e immaginativa della realtà.

Internet

La dipendenza da internet è un
termine ampio, che racchiude una serie di comportamenti problematici. La
disponibilità di un mondo parallelo in cui muoversi ha creato un nuovo tipo di
comportamento compulsivo, caratterizzato da uno smodato uso della Rete (web-surfing). Le persone affette da
questo tipo di problema spendono molto tempo in internet, cercando e
successivamente organizzando informazioni di vario genere, con l’obiettivo di
raggiungere il massimo aggiornamento possibile. Ci sono individui che
desiderano accedere immediatamente alle informazioni correnti, trovandosi poi
intrappolati in un eccesso informativo. È necessario stabilire dei limiti o
meglio una condotta di sobrietà anche in questa overdose di attività virtuale.

 

Il divertimento 

 

Pascal ci offre un’illuminante pagina sulla falsa felicità. Usa
l’espressione “divertissement”, in
senso etimologico “distrazione”, per indicare quella sorta di stordimento che
l’uomo mette in atto dedicandosi ai più diversi svaghi: il gioco, il sesso, lo sballo,
la baldoria. A che serve? Forse per esorcizzare la noia, la paura, il non
senso. Un certo divertimento è il modo per evadere, nella perenne ricerca di
emozioni nuove, senza riuscire a vivere mai con noi stessi e riflettere. La
noia ci lacera e nel consumo del piacere ci sembra di esorcizzarla. Il prezzo
che si paga è la perdita della lucidità e l’affermarsi della dipendenza.
Il divertimento-sballo, cari amici, vi fa
perdere l’equilibrio e i vostri comportamenti sono confusi, disordinati,
immorali. Un divertimento sano e sobrio ci rende felici.

I soldi

Siamo nati e
cresciuti in una società in cui senza i soldi non si ottiene nulla o quasi. I
soldi sono il “dio” più cercato ed adorato. Per i soldi ci si uccide o si
uccide, si ruba, si scippa, per non parlare degli imbrogli negli affari. Sono
in molti quelli che raccontano la loro dipendenza ai soldi con un certo vanto.
L’avere ha sostituito i sentimenti, a messo a tacere le tante violenze,
tradimenti, raggiri di qualsiasi genere. Cristo stesso chiama il denaro il “dio
mammona”. Una divinità che ha tanti adoratori. La sobrietà ci aiuta a
raggiungere quel necessario distacco da questo “dio” che conta tanti adoratori
ovunque.

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