Dopo le ferie, ricominciamo con slancio

Dopo le ferie, ricominciamo con slancio

Pensaci Su…
2015-08-19 22:11:11

Alcune indagini tra coloro che tornano dalla ferie, rilevano che parecchie persone sono spente, demotivate, infelici. Sparse qua e là, si distinguono per i lamenti, il pessimismo, le critiche sul futuro, gli sbuffi e altro.
Alcune indagini tra
coloro che tornano dalla ferie, rilevano che parecchie persone sono spente,
demotivate, infelici.  Sparse qua e là,
si distinguono per i lamenti, il pessimismo, le critiche sul futuro, gli sbuffi
e altro. Sembra che abbiano lasciato al mare, sui monti il sorriso, le attese,
i sogni e la certezza che i risultati positivi, in parte, dipendono anche da
noi.

 

 

Eppure, niente resta nel passato, ogni sogno
viaggia con noi, risiede nella nostra mente. Quanto si è immaginato,
desiderato, bramato, progettato, nei giorni di relax, ora, giorno dopo giorno,
va realizzato. Ci vuole però una resistente volontà e la speranza, quella che
non delude. Ognuno di noi porta in sé il desiderio di felicità: ogni esperienza
dovrebbe realizzare questo valore.

  

Anche i giorni vissuti
intensamente con tanta gioia, non devono essere considerati tempo perso, ma una
carica psichica per migliorare oggi, domani e crescere nella gioia. Ogni giorno
della vita è importante, è un dono d’accogliere, apprezzare, riempire di senso.
Svegliandoci dunque ogni mattina, accogliamo il nuovo giorno con un sorriso,
perché soddisfatti di questa piccola storia fatta d’incontri, d’affetti e anche
di difficoltà.

 

 

Non guardiamo i giorni come se fossero una
pagina d’agenda, segnata da un numero e un mese. Sono il tempo della nostra
vita d’accogliere e riempire di gioia. Osservo sovente i bambini che giocano e
scorgo nei loro occhi lo stupore e la meraviglia per tutto ciò che toccano,
guardano, scaraventano per terra. Vogliono strappare ad ogni istante qualcosa
di più. Sono così immersi nei giochi, che tutto ciò che li circonda è bello,
piacevole.  Forse, i bambini sono
soddisfatti della vita perché accolgono, sublimano il presente con tanta
fantasia e disponibilità all’ascolto. Non tornano mai indietro: per loro “ieri”
non esiste, c’è “adesso” e “domani.”

 

 

Noi adulti, invece, siamo insoddisfatti perché
“giochiamo” con la vita solo alcuni momenti. 
Dopo alcuni giorni belli di riposo, d’intimità, passiamo le giornate a
lamentarci della sfortuna, non abbiamo progetti, portiamo in volto i segni
della tristezza.  Qualcuno penserà che
sia impossibile o faccia parte di una visione idealizzata della persona vivere
sempre serenamente.

 

 

Sui pareri si può sempre discutere. Un fatto
però è certo: coloro che non possiedono questa sapienza del cuore e non si
lasciano educare al fascino della normalità, sono infelici.  Faccio miei alcuni pensieri belli e toccanti
nella poesia “Signor delle piccole cose” di Luigi Fallacara. Il poeta si
riferisce al Dio della semplicità e non della gloria, a colui che si china su
di noi. Ci fa sapere che Dio è attento, segna nel libro della vita i nostri
giorni modesti e semplici che in nessun libro saranno ricordati; coglie anche i
nostri più nascosti pensieri che nessuno mai conosce. Sa, purtroppo, annotare
le scelte importanti che avrebbero cambiato la nostra vita o quella di un’altra
persona.

  

Penetra persino nella
nostra coscienza per cogliere quel lieve pentimento. Dio, per il poeta, tiene
davanti a sé ogni nostro istante, ci dona la foglia, il polline dell’ape, la
stella, il fiore e mille altri segni. Dio apprezza la nostra piccola vita, è
sempre con noi per darle un tocco immediato di grandezza, d’irripetibilità, di
vita che va oltre la vita.

 

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